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Sono stato il primo a difendere Sinisa e a descrivere i suoi enormi meriti in questo filotto di partite da Torino-Milan in poi. Sono stato il primo a giustificare sia il pareggio contro l’Atalanta senza Bonaventura sia la sconfitta contro la Juventus, nettamente più forte di noi. Sono stato il primo a dire che ringrazieremo Mihajlovic tra 10 anni per aver portato e lanciato il miglior portiere e il miglior centrale italiano della nuova generazione. Sono il primo che invita a lasciarlo lavorare in pace perché è un bravo allenatore e questa stagione grazie a lui non sarà da buttare alle ortiche come le ultime due. Ma stavolta Mihajlovic ha sbagliato e anche di brutto.
Non convocare ben sei titolari e mandare in campo undici riserve contro il Crotone in Coppa Italia è stata una scelta suicida. Soprattutto perché non possiamo certo parlare di squadra stanca o giocatori super utilizzati, né tantomeno pensare alla prossima partita che arriva addirittura domenica sera contro il Carpi. Avessi detto il Barcellona. Ma la cosa più grave è che gran parte di quelle seconde linee schierate non godono della minima fiducia proprio da parte dello stesso Mihajlovic. Lo ha dimostrato per esempio a Torino, quando stavamo perdendo e, piuttosto che schierare uno tra Honda, Suso e Nocerino, ha rinunciato a fare la terza sostituzione. Tant’è vero che molti di questi partiranno a gennaio. E allora, se sei convinto che questi giocatori sono inadeguati e loro stessi sono consapevoli di non godere della tua fiducia, perché li schieri tutti insieme in Coppa Italia rischiando una clamorosa eliminazione?
Probabilmente qualcuno in società si è posto la stessa domanda nel pomeriggio prima della partita e ha “convinto” Mihajlovic a convocare d’urgenza Montolivo e Bonaventura che erano liberi addirittura da due giorni. Il mister dice che si è trattato di una sua scelta, ma ovviamente questa versione lascia molto perplessi, visto che lo stesso MIhajlovic aveva deciso di lasciarli liberi, addirittura senza allenamenti, insieme ad altri quattro titolari. Fortunatamente poi Bonaventura è stato convocato e guarda caso proprio lui ha risolto ai supplementari una situazione a dir poco imbarazzante. Ma la domanda vera è: perché Mihajlovic aveva fatto quella scelta di formazione quasi masochista? Una risposta sicura non ce l’abbiamo ma ci viene in mente quando, alla seconda di campionato, Miha aveva schierato i “partenti” Suso e Nocerino titolari, quasi per dimostrare alla dirigenza e alla proprietà che le seconde linee del Milan lasciano a desiderare. Come per sollecitare un intervento sul mercato. Ecco, anche questa volta l’intento sembra lo stesso.
Attenzione: Miha ha ragione nel merito, Ragione da vendere. La Juve in panchina manda Morata, il Napoli Gabbiadini, l’Inter Jovetic, la Roma Gervinho e la Fiorentina Kalinic. E noi? Miha ha ragione ma il metodo giusto per farlo capire a presidente e dirigenza non è certo quello di mettere a repentaglio la qualificazione del Milan in Coppa Italia contro una squadra di Serie B! L’intervento “societario” nelle convocazioni non è mai positivo, ma in questo caso è stato provvidenziale. Prendiamone atto invece di contestare sempre e comunque quello che fa Galliani. E, per onestà intellettuale, ricordiamo pure i 20 milioni per Bertolacci, ma non ci dimentichiamo che lo stesso Galliani ha pescato Niang a 17 anni dal Caen pagandolo solo 1.7 milioni. Sbandieriamo ai quattro venti le “bufale” da Mattioni in giù, ma non dimentichiamo che grazie ai “buoni rapporti” con Raiola arriva il fenomenale Donnarumma praticamente a zero. Equilibrio nei giudizi. Non prevenzione o peggio. Avanti tutti uniti, se possibile. Tutti, allenatore compreso.