Paolo Maldini torna a parlare di Milan si racconta ai microfoni della UEFA. Già dopo la vittoria di Atene nel 2007, spiega l’ex capitano, i primi segni di un ridimensionamento: “Non è stata una rivincita perché loro non avevano rubato niente. Per quanto mi riguarda c’era invece l’idea che fosse la mia ultima occasione e anche per quella generazione di squadra, dato che il club aveva già cominciato a cambiare vendendo giocatori importanti. C’era già l’idea di mettere a posto i conti e di non fare più gli investimenti di una volta. Atene fu l’occasione della vita. E il Milan quando c’è da vincere, quasi sempre lo fa“.
Su Istanbul: “Finale incredibile, durò 120 minuti e il Milan dominò per 110. Anche dopo il 3-3 abbiamo avuto occasioni controllando il gioco, eravamo più forti su tutto però il calcio è anche questo. Io e i miei compagni per mesi non abbiamo dormito. Il caso ha voluto che dopo due anni incontrassimo ancora la stessa squadra e a batterla, giocando anche molto bene rispetto a Istanbul e il destino ci ha dunque ripagati”.
Mentre per quanto riguarda la finale contro la Juventus a Manchester: “Era un ricorso storico che nella mia carriera si era ripetuto più volte. Anche li era un’occasione unica perché incontravi la Juventus dopo la semifinale con l’Inter. A livello di testa è stato difficile. Siamo arrivati molto carichi, ma anche molto consumati a livello psico-fisico. Tornare in finale dopo 9 anni è stato bello, anche se non giocammo una grandissima partita, però contava il risultato“.
This post was last modified on 14 Dicembre 2015 - 19:38