Nel 2016 sarà subito maggiorenne (l’8 gennaio), il regalo più grande però dovrebbe arrivare nel vivo del prossimo anno, quando è prevista la sua promozione nella Prima squadra del Milan. Vicecapitano e simbolo della Primavera di Brocchi, soprattutto enorme talento e fiore all’occhiello dell’intero settore giovanile rossonero: Manuel Locatelli sta diventando famoso e a fine 2015 si è soffermato su passato, presente e… futuro. Lo ha fatto a SpazioMilan.it, in questa intervista esclusiva.
In questi giorni hai iniziato la preparazione invernale con la Prima squadra a Milanello: come sta andando?
“Tutto a posto. Ci stiamo allenando bene, mister Mihajlovic è contento del modo in cui abbiamo ripreso“.
Tempo di bilanci, qual è il personale giudizio sul 2015?
“Sono soddisfatto. L’unica pecca rimane non aver vinto lo scudetto, anche se con gli Allievi Nazionali sarebbe stato bello ottenere un trionfo del genere. Sono cresciuto molto e penso di aver fatto una buona annata”.
La Primavera ha chiuso in bellezza il campionato prima della sosta battendo (3-2) il Cagliari capolista al Vismara, un segnale di fondamentale importanza.
“Assolutamente, sarebbe ora di svoltare. Già nel derby (perso) c’erano stati dei progressi nell’atteggiamento, poi ovviamente con il Cagliari si è visto un miglioramento netto dando veramente tutto come gruppo, compreso lo staff e chi non aveva preso parte alla gara“.
Adesso è una Primavera migliore e più forte?
“Sicuramente sì. Si parlava troppo della divisione fra ’97 e ’98 e sinceramente ci eravamo stufati, adesso siamo uniti e remiamo nella stessa direzione. Ognuno ci crede. Questione di tempo e di carattere, era giusto conoscersi visto che non siamo un gruppo facile. Pensavo ci volesse meno tempo, però conta il soddisfacente risultato raggiunto“.
Raggiunto in primis grazie al forte carattere di Brocchi.
“Un mister così lo devo ringraziare e lo ringrazierò sempre, sono molto contento di averlo. Dopo Milan-Cagliari negli spogliatoi c’è stato un urlo davvero liberatorio, considerate le tante critiche arrivate: un segnale di compattezza. Sa quali sono le nostre difficoltà, ci conosce perfettamente e di conseguenza gestisce benissimo il lavoro quotidiano. È come un padre“.
Il compagno che ti ha sorpreso maggiormente?
“Dico Bordi. Sta giocando ad alti livelli e difendendo in maniera matura, sempre positivo ed esemplare per la squadra. È un leader“.
Gli obiettivi di Locatelli nel 2016?
“Andare immediatamente avanti in Coppa Italia (avversario la Fiorentina in trasferta) e arrivare alle Final Eight di campionato senza passare dai playoff. In caso contrario sarebbe comunque un buon traguardo. Dobbiamo pensare ad una partita alla volta, sereni e tranquilli. Questa Primavera può certamente competere per i vertici della classifica, ovviamente servirà non perdere più punti come successo a settembre-ottobre“.
Il 2016 potrebbe essere un anno speciale, quello del salto nel vero Milan. Sei pronto?
“Le voci si sentono e tanto, ma la famiglia, il Milan stesso e Brocchi mi aiutano a stare sereno. Penso ad allenarmi bene e mai come quest’anno a migliorare ogni giorno. Guardo al futuro con estrema calma, sono felicissimo degli attestati di stima da parte della società (da Galliani a Mihajlovic, il quale lo ha elogiato pubblicamente dopo il Trofeo San Nicola a Bari) ma voglio vivere l’oggi“.
Pressioni?
“Arrivare in Prima squadra sarebbe il massimo, perfetto. Se mi sento all’altezza? Non mi pongo il problema, ci penseremo dopo“.
Donnarumma e Calabria ti aspettano…
“Sono persone fantastiche, umili. Calabria mi è sempre piaciuto, lo scorso anno mi ha impressionato per la tranquillità con cui esegue le cose in campo. Gigio, beh, sta bruciando le tappe, il pregio principale è che ha la testa sulle spalle e non sente le pressioni. Qualità invidiabile alla sua età. Se mi ritrovo in lui nel carattere? Un po’ sì“.
Hai spesso individuato in Montolivo una fonte di ispirazione, condividi i recenti fischi di San Siro?
“Ho una evidente preferenza nei suoi confronti, per caratteristiche. Dirò sempre che è bravo. Il Milan non sta passando momenti facili e un capitano ha l’obbligo di prendersi le responsabilità: lo farà, ne sono sicuro. I fischi sono stati giusti, però ha le capacità per guidare il Diavolo“.
Cosa riserverà, invece, la Nazionale?
“Resta una bellissima esperienza, mi auguro di essere richiamato ancora. Abbiamo l’Europeo, appuntamento affascinante per guadagnare forza ed esperienza“.
Infine, il principale aspetto che vuoi affinare presto.
“Il fisico, ma ce ne sono diversi. Sto lavorando parecchio anche dal punto di vista dell’alimentazione per farmi le cosiddette ossa“.
(Fonte foto in evidenza: AcMilan.com)