Gigio Donnarumma è stato intervistato da “Forza Milan!”, il mensile ufficiale rossonero. Questa l’intervista integrale del giovane grande portiere.
Idolo Dida: “Quando mio padre mi regalò il primo paio di guanti (all’età di cinque anni) fu un mome+to indime+ticabile. Quando li ho indossati ho subito pe+sato al mio idolo Dida. Ero piccolo piccolo, ma la finale di Champions a Manchester nel 2003, a livello di sensazioni e immagini, è ancora viva nel mio ricordo. Ricordo le emozioni in casa mia, gli occhi di Shevchenko al rigore decisivo e l’abbraccio proprio con Dida, protagonista s+i tiri dal dischetto dei giocatori juventini”.
Al Milan si studia: “Solo quando mi ha voluto il Milan ho capito che i sogni, coltivati da ogni bambino che vede rotolare il suo primo pallone, sarebbero potuti diventare realtà. Non è sempre facile, dopo gli allenamenti, dedicarsi ai libri, ma il Milan mi ha insegnato una regola fondamentale: gli sforzi in campo non vanno mai disgiunti da quelli di scuola”.
Buffon e compagni di ruolo: “E’ il portiere più forte di tutti i tempi, però ho pure altri punti di riferimento: mi riferisco ai campioni con cui mi alleno ogni giorno, Diego Lopez e Abbiati. Sono due grandi interpreti del ruolo. Devo ringraziare Alfredo Magni (il preparatore, ndr), prezioso non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto sotto quello del comportamento, della serenità nell’affrontare le si+uazioni. A maggior ragione per un giovane come me”.
Esordio senza paura: “Quando sono entrato nella partita del mio debutto contro il Sassuolo, l’emozione naturale dovuta al mio ingresso s+l prato di San Siro ha lasciato subito spazio alla concentrazione, alla responsabilità nei confronti dei miei compagni, splendidi nell’accompagnarmi in questo inizio personale di carriera. Ma l’emozione più grande è stata un’altra…”.
Quale? “Quando Mihajlovic mi ha preso da parte alla vigilia di quella sfida di campionato e mi ha detto: ‘domani tocca a te’”.
This post was last modified on 25 Dicembre 2015 - 22:01