Il Milan, contro il Verona, mette in scena un’altra prova da dimenticare e non va oltre l’uno a uno. Sinisa Mihajlovic prepara male la partita, presentando un 4-4-2 tutt’altro che solido ed efficace, caratterizzato dalla presenza di un solo incontrista nella zona nevralgica del terreno di gioco. Gli esterni di centrocampo, Niang e Bonaventura, per limiti strutturali, ripiegano poco, mentre Montolivo offre una pessima prova, tanto da perdere palloni elementari, da non contrastare a dovere, da non impostare e da mettere in difficoltà De Jong che, dopo un discreto inizio, va in affanno e commette l’errore in grado di compromettere l’esito dell’incontro. Proprio così.
Dal momento che il tecnico serbo presenta un assetto tattico scriteriato e inefficace, i rossoneri svolgono male entrambe le fasi, attaccano senza brillantezza, si espongono alle azioni di rimessa avversarie, concedono spazi a centrocampo e sulle fasce e mancano l’appuntamento con i tre punti. Un disastro, insomma. Sì, perché Mihajlovic, da inizio stagione, non ha ancora dato un’impronta alla squadra, non conferisce importanza alla fase di interdizione e di non possesso e continua a sbagliare l’impostazione e la lettura delle partite.
Il 4-4-2 potrebbe migliorare le prestazioni di questo Milan, a patto che l’ex allenatore di Fiorentina e Sampdoria schieri Poli e Kucka con regolarità. Già, Kucka. Pur avendo sempre fatto bene, contro gli scaligeri, Juraj è stato costretto a partire dalla panchina. Un dettaglio, quest’ultimo, che spiega come Mihajlovic sia in netta difficoltà. Ora, però, il problema è un altro: Sinisa riuscirà mai a prendere il bandolo della matassa, o condurrà il Diavolo verso un’altra stagione deludente?
This post was last modified on 13 Dicembre 2015 - 17:17