Il primo (e unico?) acquisto del Milan nel mercato di gennaio ormai è ufficiale: Kevin Prince Boateng è ufficialmente un “nuovo” calciatore rossonero. Un ritorno che, però, non è ben visto e suscita parecchio scetticismo. Il 28enne ghanese, infatti, arriva da svincolato dopo la non felicissima parentesi allo Schalke 04. Un’avventura costellata da infortuni, problemi fisici e panchine. Con il Milan ha firmato un contratto di sei mesi e, in questo lasso di tempo, dovrà dimostrare di non essere ormai un ex, come tanti malignamente pensano. Uno dei primi ad avallare il suo tesseramento, però, è stato proprio Sinisa Mihajlovic che ha avuto il modo di conoscerlo in questi mesi.
Boateng, infatti, si allena con i suoi nuovi compagni già da tre mesi e ha già disputato un paio di amichevoli con la maglia rossonera. La grande incognita, relativa al calciatore, resta la sua tenuta e condizione fisica, ma al momento sembra essere ancor più problematico il suo inserimento tattico all’interno della squadra. Dal 6 gennaio sarà a disposizione del tecnico serbo anche per le gare ufficiali ma nell’attuale 4-4-2, con cui il Milan ha iniziato a macinare molti più punti rispetto alla prima parte di stagione, non sembra esserci posto per il centrocampista offensivo che ha caratteristiche che si sarebbero coniugate molto meglio con il 4-3-1-2 ed il 4-3-3 (i due moduli in cui è stato impiegato nel suo passato milanista).
Dove potrebbe giocare quindi Boateng nell’attuale 4-4-2? In passato, in parecchie occasioni, è stato impiegato come centrocampista, specialmente come mezzala, ma al momento sembra difficile il suo inserimento nei due di centrocampo. Così come sembra improbabile che Mihajlovic decida di schierarlo da esterno di centrocampo, ruolo che per caratteristiche non pare essere adatto a lui. Resta, dunque, una sola opzione disponibile: la seconda punta. Questo, al momento, sembra essere la migliore collocazione possibile per il ghanese, ma è bene ricordare che a gennaio, tra Bacca, Luiz Adriano, Niang, Balotelli ed il possibile rientro di Menez, davanti ci sarà bagarre e conquistarsi una maglia sarà davvero dura.