Due punti in due partite contro le due ultime in classifica e la prospettiva di un’altra stagione difficile e piena di polemiche hanno lasciato strascichi negativi non indifferenti in casa Milan. Dalla partita di domenica pomeriggio, però, ci sono due spunti interessanti e positivi che possono dare un barlume di speranza per il futuro. Da una parte c’è il ritorno al gol di Carlos Bacca e dall’altra il rientro in campo, condito da una prestazione incoraggiante, di Andrea Bertolacci. Il primo novembre contro la Lazio si era visto per l’ultima volta in campo l’ex centrocampista di Lecce e Genoa che, proprio nel match contro i capitolini, si era dovuto arrendere ad un problema muscolare a metà primo tempo.
Domenica, a metà del primo tempo con il Milan già in dieci, Sinisa Mihajlovic ha deciso di togliere dal campo Capitan Montolivo, autore di una prestazione sconcertante e fischiatissimo dal pubblico, e ha inserito Bertolacci. Il suo ingresso ha ridato brillantezza, imprevedibilità e vivacità alla manovra rossonera. Qualche spunto interessante, presenza costante nelle azioni rossoneri ed un gol sfiorato con uno spettacolare interno destro che si stava per infilare sotto il sette. In metà tempo Bertolacci ha fatto molto di più di quanto fatto vedere da tutto il resto dei suoi compagni di reparto in un’ora abbondante di gioco. La sensazione è che lui e Bonaventura insieme possano dare un’enorme mano a velocizzare e migliorare la manovra della squadra.
Dopo un avvio non semplice e qualche partita non convincente, il giovane romano stava iniziando a dimostrare di valere i venti milioni spesi sul mercato dalla società meneghina. L’infortunio, però, lo ha fermato ancora una volta. Ora, dopo il buon rientro di domenica, avrà la possibilità di tornare titolare contro il Frosinone, nella gara che chiuderà il 2015 rossonero. A meno di clamorosi colpi di scena, infatti, le contemporanee squalifiche di De Jong e Kucka tolgono ogni dubbio su chi affiancherà Montolivo nel cuore del centrocampo rossonero e ci daranno la possibilità di puntare su una squadra tecnicamente più dotata e sicuramente più imprevedibile.