Che fine ha fatto Bee?

Che fine ha fatto Bee Taechaubol? Se lo chiedono in tanti. E i rumors si moltiplicano. Spesso, nel caso delle trattative, i silenzi fanno più chiasso degli annunci ai quattro venti. I depistaggi sono sempre dietro l’angolo. E le trattative non sono mai chiuse fin quando non viene messo tutto nero su bianco con tanto di firme in calce.

Il broker thailandese non ha affatto mollato il Milan. Matteo Salvini, divenuto ormai interlocutore assiduo e privilegiato di Silvio Berlusconi, ha rassicurato nei giorni scorsi sulla chiusura dell’acquisto del 48% della società rossonera. Eppure mancano certezze sulla data. Ad agosto si parlava di fine settembre. Poi di novembre. Ora di 2016. E c’è chi trema.

Già, perché non va sottovalutata la mossa del Manchester City che ha ceduto il 13% della società ad una cordata cinese, nella quale c’è pure la banca Citic, la stessa che dovrebbe finanziare Bee per l’acquisto del Milan. Il fatto non deve per forza essere messo in relazione alle vicende italiane. Un investimento, infatti, non esclude per forza di cose un altro esborso su un fronte altrettanto appetibile quale il campionato di calcio italiano.

La sensazione, ribadita già da tempo, è che Bee stia faticando a chiudere il cerchio di chi lo finanzierà. Non basterà comunque reperire i soldi. Fininvest chiede e pretende garanzie perché su quei fondi ci costruirà sopra dei programmi di ulteriore investimento. Impossibile a questo punto fare previsioni, ma il silenzio potrebbe essere prodromico ad una fumata bianca.

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