Digiuno finito, settimo centro stagionale dopo poco più di un mese e mezzo. Per l’esattezza 36 giorni 3 ore e 52 minuti di astinenza da gol. Carlos Bacca, il centravanti additato da quasi tutti i media come il vero e unico salvatore della causa rossonera, tanto da dover tirar fuori un coniglio dal proprio cilindro ad ogni match. Ma lui mago non è e nemmeno illusionista, semmai pescatore ed ex controllore sugli autobus a Barranquilla. Non lo è stato e non lo sarà mai. Nemmeno vero trascinatore di un parco attaccanti striminzito e dimezzato da vari infortuni e poca classe. Per una squadra che lo serve poco e male, con lanci lunghi e passaggi rivedibili – fuori dai cancelli di Milanello è comparsa la scritta: “Cercasi regista disperatamente!“. Così come un compagno di reparto ideale: Niang non sembra andarci a nozze, il francese predilige l’azione personale, vedi come contro la Sampdoria di Vincenzo Montella. Piuttosto Luiz Adriano sembrerebbe rispecchiare le caratteristiche del partner giusto da affiancare in campo. Empoli e metà Verona nè sono la prova, un gol a testa e tanti fraseggi tra i due. Atalanta e Juventus sono state invece le note stonate che non hanno fatto altro che aumentare i dubbi e spazzare via le sue prime buone uscite stagionali.
Al Siviglia segnò molto, 28 gol totali di cui 7 in Europa League e 20 in Campionato. Così come al Club Bruges. Ma questo non dovrebbe depistare lo sguardo di tifosi e società dalle reali caratteristiche del giocatore: abile nel proteggere palla, dotato di ottima tecnica e velocità. Dunque non tanto una seconda punta esperta ad aggirare l’intera area di rigore, bensì un grande cannoniere. Concreto e spietato. Per questo non in grado di poter incidere sul trend negativo in quel di Milanello. Un disastroso filotto che non accenna a smettere, nemmeno come l’eco dei fischi di San Siro sugli applausi dei tifosi ai pochi giocatori in campo – qualcuno parlerebbe di vera e propria contestazione- Così come dopo Carpi-Milan, ad aggiungersi alla lista di squadre in grado di mettere in difficoltà gli uomini di Sinisa Mihajlovic, sono stati i giocatori gialloblu, condotti da Gigi Del Neri. Milan-Verona, con San Siro dalla loro, un Meazza che dovrebbe portare bene ai rossoneri ma che in realtà vede come unico miracolato proprio Carlos Bacca. Settimo centro in campionato per lui e un assist di tacco per Jack Bonaventura, non sfruttato però dal numero 28 milanista. Il voto questa volta sale per lui, non tanto però da evitare un ulteriore bruciante pareggio.
“Carlos è tornato, il Milan no!” C’è da riflettere su questo punto, perchè per un giocatore tanto osannato e presentato come il capocannoniere in grado di far rialzare squadra e compagni, poco si è visto in realtà. Carattere quasi mai, leadership men che meno, esultanze rabbiose neppure. PerBacca diremmo noi, i gol fanno sempre scalpore o comunque notizia, ma quello che non deve passare sotto traccia sono i magri bottini messi a segno sin d’ora, con o senza il colombiano: 1-1 racimolato con l’ultima in classifica, 0-0 con la penultima in campionato, 0-0 contro l’Atalanta, per non parlare di zero gioco contro Juventus e Napoli. Bacca è tornato a segnare, vero. Ma l’aiuto o meglio l’appoggio di Luiz Adriano è stato provvidenziale. Così come quello di sua maestà San Siro, ma la prossima gara si giocherà in quel di Frosinone e un altro gol di Carlos, forse, potrebbe ancora non bastare.