Il “tesoretto” di Bari

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

Stavolta la reazione c’è stata. Se pensiamo al Milan sceso in campo nel Trofeo Berlusconi, la “scampagnata” di Bari rappresenta senz’altro un piccolo passo avanti. Poco più di un mese fa, il 21 ottobre scorso, i rossoneri uscirono da San Siro storditi da una partita brutta, persa contro un’Inter poco brillante, ma sufficientemente determinata a fare lo scherzetto all’ex Cavaliere. Ieri i segnali incoraggianti non sono mancanti, al di là del doppio 1-0 portato a casa contro il Bari e contro i “cugini”.

Era difficile, d’altronde, fare peggio della prestazione offerta sabato a Torino contro la Juventus: un solo tiro in porta al 93′ con Cerci. Ieri il Milan ha fatto qualcosa che non riusciva più dalla gara dell’Olimpico contro la Lazio: far girare il pallone. Altra indicazione positiva: zero gol subiti nelle due mini-partite da 45′. Quanto basta per preparare adeguatamente la sfida di sabato con la Sampdoria di Vincenzo Montella, reduce da una sconfitta all’esordio. Non sarà una passeggiata, ma è altrettanto vero che la squadra di Mihajlovic non ha ancora offerta una prova convincente tra le mura amiche di San Siro.

Il calendario, da qui a Natale, sorride ai rossoneri. E le probabilità di mettere a rischio il panettone dell’allenatore serbo non sembrano poi così elevate. Certo, bisogna inanellare vittorie e arrivare alla sosta con una certa dose di sicurezze. Prima, tra tutte, è quella di ritrovarsi a gennaio con forze fresche: da Balotelli a Menez, passando per Boateng che tanto piace a Mihajlovic. Il ritrovato Prince, se in condizione, può offrire diverse opportunità tattiche. Il tecnico lo vede anche punta. Basterebbe che cominci a far vedere un po’ del repertorio apprezzato tra il 2010 e il 2012. Sarebbe già un bel passo avanti.

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