Nel Milan che finalmente gira e che sembra aver trovato la strada maestra per disputare un campionato interessante ed essere competitivo, c’è un reparto che sta confermando quanto di buono ci si aspettava nelle previsioni della vigilia. Stiamo parlando dell’attacco che era l’unico reparto su cui nessuno aveva grossi dubbi, ma che, ad un certo punto della stagione, sembrava in crisi. Il tridente composto da Bonaventura, Cerci e Bacca ha dato il cambio di passo necessario che ha permesso al Diavolo di cambiare marcia e di inanellare dieci punti nelle ultime quattro partite. Dal trequartista che supportava le due punte, infatti, proprio a Torino nel primo dei quattro risultati utili consecutivi, si è passati ai due esterni e la punta centrale.
Prima linea che è diventata anche fondamentale per avere un miglioramento nella fase difensiva perché, le ali (Cerci e Bonaventura) si abbassano molto in fase di non possesso e aiutano la squadra quando c’è da difendere. Giacomo Bonaventura ormai è diventato una dolcissima conferma. Uomo ovunque di questo Milan, jolly che svolge bene ogni compito tattico dettato dal Mister, elemento che fa anche la differenza. Quando non segna, fa segnare, detta i tempi dell’azione, decisivo sia tecnicamente che tatticamente, con i suoi continui movimenti in tutte le zone del campo. La vera novità, però, è rappresentata dal rendimento di Alessio Cerci. Dalla prova in colore contro il Torino, agli enormi passi in avanti contro Sassuolo e Chievo, fino alla prova maiuscola dell’Olimpico.
Sentendo la fiducia del Mister e dei compagni, si è sbloccato, si è liberato psicologicamente e si è sentito più sicuro nel provare giocate complicate e gesti tecnici che comunque sono nelle sue corde. Continuando così, può diventare davvero un fattore di questa squadra e può essere fondamentale per le sue doti nell’uno contro uno, nel creare superiorità numerica. Carlos Bacca, infine, è il bomber perfetto, l’uomo che completa alla perfezione il lavoro di tutta la squadra e sublima le azioni degli avversari. Sei gol in nove tiri in porta nelle prime undici partite (due di queste non da titolare e in altre due è stato sostituito) della sua prima stagione in Italia. Basta questo dato per giustificare la cifra spesa dal Milan per strapparlo alla concorrenza ed al Siviglia.
Con una prima linea che gira così bene, ci si è quasi dimenticati di gente come Menez e Balotelli che è ancora ferma ai box e di Luiz Adriano che pure è stato autore di due importantissimi gol (contro Empoli e Sassuolo) che hanno portato sei punti. Con un Bacca così e con questo modulo, però, per il brasiliano non sembra esserci spazio, per ora. Niang, invece, è rientrato da poco dal grave infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per più di due mesi e sabato sera, contro l’Atalanta, dovrebbe tornare titolare, grazie alla squalifica di Bonaventura. Il francese dovrà dimostrare che l’attacco del Milan ha trovato un suo equilibrio e resta letale e pericoloso anche senza uno dei suoi interpreti principali.