Queste le dichiarazioni, rilasciate a Marca, dall’ex stella rossonera, Andriy Shevchenko: “Il momento migliore della mia carriera? Credo quando vinsi la Champions, nel 2002/2003, all’Old Trafford. Un traguardo, quest’ultimo, che sognavo fin da bambino“.
Sui suoi ex allenatori: “Ho avuto la fortuna di lavorare con Ancelotti, Cesare Maldini, Lobanovskyi, Mourinho: tutti mi lasciarono qualcosa. Mou, per esempio, è molto professionale, in tutti i dettagli, e sa come raggiungere certi grandi obiettivi, come la finale di Champions. E’ molto sicuro in tutto quello che fa, attento al dettaglio più minimo. Lui è uno tra i migliori, perché ti cattura l’attenzione e ti fa stare concentrato. Ti trasforma in un vincente. Ancelotti, invece, possiede una personalità distinta. Carlo è stato calciatore, ha avuto una grande carriera come giocatore, quella che Mou non ha avuto. E’ un grande manager e una grande persona. Tutti i giocatori hanno un grande rapporto con lui e anch’io, personalmente, ce l’ho”.
Sull’attuale situazione rossonera: “Gli ultimi anni sono stati complicati. E’ un club in transizione. Hanno cercato di trovare l’allenatore giusto, i giocatori adeguati, i proprietari stanno cercando di investire maggiore denaro ora. I sogni di gloria stanno tornando. La vittoria contro la Lazio è stata un grande risultato. Nel calcio, bisogna lavorare sodo, per raggiungere certi risultati, e, negli ultimi venticinque anni, il Milan è stato uno dei club più forti del mondo, insieme a Manchester United, Chelsea, Barcellona, Real Madrid o Bayern. Tutto il mondo può avere un momento di transizione, però, sono sicuro che il Milan tornerà presto: vedremo una squadra molto forte“.
Su Mihajlovic: “E’ un grande allenatore, un’ottima persona. Sa quello che sta facendo, possiede un carattere forte e grande speranza. Non ha mai giocato nel Milan, ma nell’Inter sì: conosce la rivalità. Possiede le qualità che necessita un allenatore rossonero“.
This post was last modified on 3 Novembre 2015 - 13:41