Viviamo la stagione con dignità. A Mihajlovic di certo non manca

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Era la Juve peggiore degli ultimi cinque anni, ma questo non è bastato per evitare di perdere allo Stadium. Ciò significa che non dobbiamo e non possiamo illuderci per cinque partite senza sconfitte. I nostri valori tecnici sono ancora molto lontani dai primi tre posti: per capirlo basta vedere le sostituzioni della partita di ieri. Il terzo cambio di Allegri è Morata, con Cuadrado che resta in panchina. Il nostro secondo cambio è Honda, nel quale Mihajlovic non crede neanche un po’ e il terzo cambio non lo fa nemmeno, considerata la povertà della nostra panchina. Disarmante fotografia dell’ennesima stagione che finirà senza la qualificazione alla Champions League e con l’ennesimo esonero dell’allenatore.

Ovviamente le colpe principali non sono di Sinisa che non sarà uno stratega fenomenale, ma è un allenatore di buon senso che cerca di fare delle cose “normali”. E’ vero, dirà qualcuno, in primis il presidente, l’allenatore del Milan con la “M” maiuscola non deve fare delle cose normali, ma deve fare cose eccezionali. Forse Mihajlovic non saprà fare cose eccezionali, ma questo non è certo un Milan con la “M” maiuscola. Perciò non diamo le colpe a Mihajlovic, anche se alla fine dell’anno sarà lui a prendersele, come da copione. Anzi, finchè c’è lui cerchiamo di sostenerlo e sperare che ci porti almeno in Europa League.

Lo so, è triste, ma dobbiamo prendere coscienza che quel Milan là non c’è più. Almeno cerchiamo di esserne consapevoli noi tifosi, visto che chi comanda continua a fare, almeno a parole, proclami di “grandeur”. E allora cerchiamo, come ho già detto più volte, di vivere con ottimismo questa ennesima stagione di “mediocritas” (l’aggettivo “aurea” devo necessariamente ometterlo). Dopo aver preso sberloni da Fiorentina, Napoli e Juventus rendiamoci conto che a quei livelli non possiamo competere. Perciò accontentiamoci di battere in casa le piccole e pareggiare fuori casa contro le “medie”, sperando di fare ogni tanto qualche colpaccio, vedasi Lazio, e di non “sbragare” nel finale di stagione come l’anno scorso. Per fare questo bisogna andare avanti il più possibile con Mihajlovic in panchina e continuare a fare cose “normali” e scelte logiche. Anche se abbiamo perso, perdiamo e perderemo altre partite.

E in tutto questo cerchiamo di guardare al futuro. E’ vero che quest’estate si sono spesi 80-90 milioni sul mercato, ma non si può per questo scaricare addosso a Mihajlovic la responsabilità di farli valere tutti sul campo. E’ vero che abbiamo speso tanti soldi, ma questo è accaduto dopo tanti, troppi anni, in cui ne spendevamo ZERO o quasi. La storia insegna che le squadre si costruiscono negli anni, inserendo due-tre pezzi a stagione. L’anno scorso abbiamo infilato in rosa Bonaventura e Antonelli, dignitoso terzino. Quest’anno abbiamo inserito Romagnoli e Donnarumma, che secondo me comporranno la prima metà della spina dorsale rossonera dei prossimi 10 anni.

Il resto bisogna costruirlo comprando e magari sbagliando ancora. Ma non lo si può fare nell’arco di pochi mesi. Si può migliorare gradualmente: per esempio Bacca è un buon attaccante, ma non è un campione. In un Milan di transizione ci sta che sia lui il centravanti, ma nel Milan del futuro no, dobbiamo prendere un leader offensivo. E, col senno di poi, forse 30 milioni per Bacca sono stati un po’ troppi. Come lo sono stati i 20 per Bertolacci. E forse gli 8 di Luiz Adriano. Certo non i 25 di Romagnoli. Non a caso voluto e consigliato da Mihajlovic. Così come Mihajlovic ha imposto l’immediato avvicendamento tra Diego Lopez e Donnarumma. Romagnoli e Donnarumma, guarda caso i migliori nella serataccia di Torino.

Ecco, probabilmente Sinisa non raggiungerà gli obiettivi prefissati e a fine stagione sarà esonerato (o addirittura prima), ma tra qualche anno magari ce lo ricorderemo come colui che ha voluto e lanciato il portiere e il centrale di un Milan che tornerà ad essere vincente. Quando? Non si sa e, per il momento, non si può nemmeno ipotizzare. Il prossimo a provarci, da luglio, sarà Antonio Conte. Ma intanto cerchiamo di vivere questa stagione con dignità. Quella Mihajlovic ce l’ha.

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