Verso Juve-Milan, quando Weah gelò il “Delle Alpi”

La storia di Juventus-Milan è condita da tanti bei ricordi per i tifosi rossoneri. Il migliore, riferendoci alla storia degli ultimi vent’anni, è senz’altro quello del 9 maggio 1999. Al “Delle Alpi” ci pensò George Weah a purgare una Juve priva di idee, ancora stordita dal passaggio di consegne tra Marcello Lippi e Carlo Ancelotti. Il Milan, al contrario, coronò a Torino un filotto incredibile di vittorie, partito da un 2-1 in rimonta sul Parma, coronato da un 3-2 a dir poco da cardiopalma al 95’ contro la Sampdoria.

La partita di Torino doveva essere per la squadra di Alberto Zaccheroni un passaggio dentro o fuori per completare la rimonta sulla Lazio dei vari Nedved, Mancini, Salas e Vieri. Si gioca di domenica pomeriggio, in quella dedicata alla festa della mamma. Appena partiti esce Ferrara per stiramento: dentro Tudor. I bianconeri giocano meglio, ma Abbiati nega il vantaggio a Pippo Inzaghi. Nel frattempo, all’Olimpico, la Lazio va al riposo sullo 0-0 contro il Bologna di Carletto Mazzone.

Nella ripresa c’è la mossa decisiva: dentro Boban, fuori Leonardo. Lancio lungo, svarione di Montero che mette Weah di fronte a Peruzzi: 1-0. A Roma, intanto, ci pensa Almeyda a fare altrettanto. Poi Boban sale in cattedra e serve un pallone al bacio ancora per Weah, tenuto in gioco da Pessotto. L’attaccante liberiano non sbaglia e fredda tutto lo stadio: 2-0 e corsa liberatoria Weah-Boban mano nella mano sotto il settore dedicato ai tifosi ospiti. La Lazio, nel frattempo, raddoppia e mantiene un punto di vantaggio a due giornate dalla fine. Al termine della gara Galliani telefona a Berlusconi: “Crediamo ancora di più allo scudetto”. Due settimane dopo, a Perugia, il trionfo.

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