Questo Milan guarda già al futuro. Speranze, soprattutto numeri. La bellezza di dieci, come i giocatori della rosa che fanno parte della generazione ’90. Oggi si parte per forza da Niang, in copertina dopo la vittoria, in gran parte sua, contro la Samp e simbolo di quei talenti giovani sbocciati nella stagione in corso, e nemmeno a metà, fra le mani di Mihajlovic. I meriti dell’allenatore sono evidenti, coraggioso nello scegliere la formazione senza (quasi) mai guardare la carta di identità.
E allora i rossoneri si scoprono esempio da seguire grazie ad un progetto, italiano, a lungo termine. Oltre a Niang (’94), analizza La Gazzetta dello Sport, ci sono altri due intoccabili: Romagnoli (‘95) e Donnarumma (’99). Il difensore ci ha messo pochissimo a diventare il leader della difesa, invece il portiere deve considerarsi il titolare del presente, preferito al campione Diego Lopez. Meno sotto i riflettori ma comunque importanti, ragazzi come De Sciglio (’91) e Calabria (’96): i terzini del domani. Poi Bertolacci (’91), il quale dovrà guidare il centrocampo per diversi anni. Senza dimenticare profili da far crescere come Rodrigo Ely (’93), in campo nell’esordio di campionato; José Mauri (’96), vicino ad andare via in prestito a gennaio; e Suso (’93), forse l’unico davvero cedibile.
Infine Balotelli, il più “anziano” del gruppo, classe ’90, però ancora teoricamente all’inizio della carriera. L’esperienza non gli manca, nonostante i 24 anni, le grandi squadre in cui dimostrare di essere forte neanche, lo ha fatto pochissimo, e nel girone di ritorno, dopo il recupero dall’infortunio, potrebbe diventare un fattore decisivo.