Jacobone in: “Contro la Lazio è tornata la sensazione di un Milan competitivo. Su Donnarumma…”

Non so voi ma io domenica notte ho dormito come non accadeva da tempo. E cosa ancora migliore, mi sono svegliato con il sorriso di chi poteva finalmente tornare a fare colazione al bar sottocasa. Il piacere di scorgere la Gazzetta dello Sport sul tavolino vicino al bancone e chiedere cortesemente al cliente intento a prendere il caffe’ “Mi scusi, posso prenderle la Gazza?”. Piccole soddisfazioni ma che per un italiano e tifoso medio come sono io appaiono grandi, enormi direi.

Il Milan di Domenica sera ha sorpreso tutti, me compreso. “Speriamo in un pareggio” avevo scritto con un sms ad un rossonero doc come Carlo Pellegatti. E il suo “ci metterei la firma” è stata la conferma che lo scetticismo risiedeva ancora in tutti noi milanisti nonostante i 7 punti nelle ultime tre gare. Le vittorie contro il Sassuolo prima e contro il Chievo Verona poi, erano state sporcate da una critica sportiva ultimamente assai feroce con il Milan. Si riteneva che questi risultati fossero figli delle carenze da parte degli avversari. La mancanza di continuità e i risultati degli ultimi anni, avevano permesso che questi dubbi si insinuassero pure nella tifoseria divisa tra contestatori e depressi. Facile per le iene, assalire un leone ferito e poco sicuro di se.

Ma il Milan visto contro la Lazio, statistiche alla mano una delle squadre più impenetrabili tra le mura amiche, ha sorpreso tutti quanti, regalandoci una prestazione della quale non si godeva da anni. Veloce, sempre primo sulla palla e con la grinta che tanto ci si auspicava dopo l’arrivo del Sergente Sinisa, la formazione rossonera ha dimostrato di potersela giocare da protagonista. Non sto qui a gridare un “vinceremo il tricolor”, euforico si ma non impazzito. Ma la sensazione di poter ritornare a godere di un Milan competitivo, sì questa l’ho avuta in pieno. Guidato da un magistrale Montolivo, che detto da me assume un valore assoluto, il Milan ha dato l’impressione di divorarsi l’avversario. Nessuna caduta di tensione e nessuna distrazione, neanche dopo essere passati in vantaggio. Il goal del ritrovato e subito perso Bertolacci, aveva infatti spaventato il sottoscritto lasciandomi partire un involontario “ Noo…. Troppo presto. Non poteva segnare al 90esimo ?”. Smentito anche questa volta, i ragazzi hanno invece continuato la loro gara, come se non ce ne fossero altre in futuro.

Onorate la maglia, si chiedeva a gran voce. E hanno deciso di farlo proprio indossando la casacca meno vicina alla storia del Milan. Ma chi se ne frega se questo porta punti e vittorie. Una cosa però la devo dire. I giocatori protagonisti della fantastica prestazione contro la Lazio, sono gli stessi che ripetutamente hanno regalato partite senza nervo e dignità. Sono gli stessi che sono entrati ed usciti dai campi di tutta Italia con lo stesso sguardo assente di chi timbra a forza il cartellino. Non importa se con in tasca tre punti, uno o addirittura nessuno. Apatia allo stato puro che ha portato i tifosi a contestarli duramente mettendoli davanti alle loro responsabilità. Beh, se gli stessi sono stati in grado di fornire una prestazione cosi’ sontuosa, forse forse i rimproveri non erano poi così tanto ingiustificati come certa stampa amica ha cercato di dimostrare. Ma questa è una settimana di festa e quindi mettiamo da parte astio e diffidenza, almeno per una volta. Nessuna illusione che i problemi siano stati tutti risolti, sia chiaro. Ma la consapevolezza che passata la pratica Atalanta, si possa andare a Torino per giocarsi una partita alla pari, quello si’.

Chiudo invitando i tanti tifosi a supportare Donnarumma. Ho letto troppe critiche, pre e post partita. Non voglio analizzare gli errori tecnici sui goal subiti al portierone rossonero. Quelli ci sono stati e ce ne saranno ancora per diverso tempo, come è normale che sia alla sua età. Ma vorrei che la gente ritornasse col pensiero a quando aveva poco piu’ che sedici anni. Io l’ho fatto e ricordo periodi passati tra lo schiacciarmi i brufoli e lo sfondare le saracinesce dei box nel cortile di casa che fungevano da porta. Gigione invece onora la maglia del Milan e mentre i suoi coetanei impennano in motorino, lui scende in campo in quello stadio che a quell’età, mi intimoriva solamente a vederlo da lontano.

Vi aspetto su Twitter (@nonevoluto) e su Facebook alla pagina “Milanisti Non Evoluti 2.0″,

Alessandro Jacobone

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