Fallita la missione rossonera di Barbara Berlusconi di costruire un nuovo stadio unicamente rossonero nella zona Portello, Milan e Inter provano a trovare un accordo per sistemare quanto già c’è: San Siro. La Scala del calcio non perderà, dunque, una parte della sua storia, ovvero una delle due squadre, bensì con l’unione delle forze potrà ritrovare vitalità e tornare ad essere un centro innovativo delle infrastrutture sportive.
Come ben spiega Marco Bellinazzo nel suo blog Calcio & Business sulla versione on-line del quotidiano Il Sole 24ORE, la questione ammodernamento di San Siro era sull’agenda dell’incontro avvenuto a Villa San Martino in Arcore, proprietà di Silvio Berlusconi, a cui hanno partecipato, oltre al padrone di casa, il presidente dell’Inter Erick Tohir e gli amministratori delegati dei due club Adriano Galliani e Michael Bolingbroke. Assente giustificata per malattia: Barbara Berlusconi. Ne è uscita una discussione creativa e stimolante al quale entrambe le parti sono sembrate concordi sull’unire le forze investendo sullo stadio, superando i semplici interventi previsti per la finale di Champions League.
Parcheggi, aree hospitality, musei e negozi per il merchandising, più tecnologia. Questi i primi obiettivi per cambiare il volto dello stadio milanese, con la speranza di creare un polo multifunzionale, polivalente e d’attrazione non solo per i tifosi e appassionati del calcio ma anche per famiglie e residenti che intendono passare un pomeriggio di sport o semplicemente all’aria aperta. Un rinnovamento, quello dello stadio, che proietta nel futuro Milano e le due squadre meneghine.