Finalmente difesa! Il Milan blinda la porta. E ora si “vede” l’Europa

Punti, equilibrio e autostima. Il bilancio del Milan in questa sosta per le Nazionali, nonostante un gioco sicuramente migliorabile, è da considerare più che positivo. La debacle casalinga contro il Napoli, arrivata proprio alla vigilia della sosta precedente, ha segnato il punto più basso dell’era Mihajlovic e fatto suonare più di un campanello d’allarme. E il Diavolo, chiamato al riscatto, non ha tradito: le vittorie su Sassuolo, Chievo e Lazio e i pareggi con Torino e Atalanta hanno migliorato la classifica e rafforzato la posizione del tecnico, intelligente a virare sul 4-3-3 e audace nel compiere scelte azzardate ma vincenti, come la titolarità del baby fenomeno Donnarumma.

Il dato più confortante di questo filotto di gare, di fondamentale importanza per ambire a un piazzamento Champions, è quello delle reti subite. Tre gol presi in cinque partite (e dunque una media di 0,6 reti subite a gara) rappresentano una vera e propria svolta: i rossoneri, nei primi sette match del campionato, ne avevano presi il triplo, viaggiando a una media di quasi 1,86. La difesa, dopo tanto traballare, sembra aver trovato solidità: merito di alcuni singoli, come l’impeccabile Romagnoli e il sorprendente Donnarumma, ma soprattutto di una fase difensiva di squadra decisamente più efficace e di una migliore copertura del campo.

Mihajlovic, dunque, può sorridere. Ma non dovrà fare l’errore di accontentarsi. Perché se è vero che il trend è in netta crescita, il dato complessivo è ancora negativo: il Milan, con sedici gol subiti, pareggia il dato di squadre come Palermo e Genoa e fa peggio di Chievo, Bologna e Udinese. Cementare la difesa, facendole trovare continuità, è un obbligo ed è uno step che passa anche per la definizione di una gerarchia precisa. Se Romagnoli è inamovibile, il dubbio tra Alex e Mexes dovrà trovare presto un vincitore, così come sugli esterni sarà necessario individuare, al netto degli infortuni, la coppia titolare. La prossima gara, in casa della Juventus, sarà un duro esame di maturità per tutti: a Torino sarà vietato fallire.

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