A San Siro, contro un’Atalanta efficace ma tutt’altro che irresistibile, il Milan mette in scena una prestazione a dir poco deludente, rischia di subire una meritata sconfitta e non va oltre lo zero a zero. Dopo un primo tempo non brillante, ma comunque caratterizzato da un assetto tattico preciso e da una discreta interdizione, nella ripresa, per cercare di vincere la sfida, Mihajlovic effettua mosse scriteriate, espone i suoi uomini a costanti azioni di rimessa e rischia di perdere l’incontro. Proprio così.
Nel momento decisivo, il tecnico serbo decide di sostituire Kucka, incontrista autore di una prova nel complesso soddisfacente, per inserire una punta in più. In questo modo, però, i rossoneri non sono per nulla pericolosi: non riescono più a recuperare un pallone e concedono ampi spazi tra le linee e sulle fasce. Senza il mediano slovacco, con un 4-2-3-1 poco concreto, il Milan non fa più filtro a centrocampo, non mette a segno nemmeno un tackle, crolla sotto ogni aspetto, non crea la minima occasione, soccombe anche in prossimità delle corsie laterali, malgrado i terzini orobici possano essere superati senza troppi problemi, e permette all’Atalanta di fare il bello e il cattivo tempo.
Insomma, mentre contro il Chievo e contro la Lazio il Milan aveva ben svolto la fase difensiva ed era riuscito ad aggiudicarsi la posta in palio, contro l’Atalanta, i rossoneri presentano una fase di non possesso del tutto lacunosa e raccolgono un misero punto. Il tutto perché Mihajlovic si ostina a tenere fuori De Jong e, quando il gioco si fa duro, decide di togliere il coriaceo Kucka e di tenere in campo l’inconsistente Bacca.