Allo Juventus Stadium, nell’incontro della svolta, il Milan mette in scena una prestazione per nulla convincente e viene sconfitto per una rete a zero. In campo con un 4-3-3 nel complesso rivedibile, dopo un inizio quasi soddisfacente, in cui l’esterno sinistro d’attacco, M’Baye Niang, ripiega con regolarità, nella ripresa, i rossoneri provano a fare la partita e sprofondano, tanto da concedere spazi in mediana, tra le linee e sulle fasce e da essere trafitti da Dybala.
Mihajlovic, infatti, si intestardisce nel proporre Bonaventura a centrocampo. In questo modo, dal momento che Jack soffre la fisicità degli avversari, fatica in fase di non possesso e viene limitato sotto l’aspetto della brillantezza, la mediana rossonera fa acqua e non fornisce il filtro necessario. Ecco allora che, sul lungo andare, il Milan crolla nella zona nevralgica del terreno di gioco e la Juventus riesce ad aggiudicarsi la contesa. Giocando con un solo incontrista fisso, Juraj Kucka, la compagine di Mihajlovic soccombe a centrocampo e sulle corsie laterali e permette agli uomini di Allegri di creare occasioni con facilità e di centrare i tre punti.
Insomma, il tecnico rossonero sbaglia ancora. Non comprendere l’importanza della fase di interdizione, relegare in panchina Poli, che potrebbe risultare utile in fase di rottura, schierare Bonaventura a centrocampo, insistere con il discontinuo Cerci, che si accende soltanto a seguito degli svarioni difensivi di Alex Sandro, ed effettuare cambi che peggiorino la situazione sono errori da non commettere.
This post was last modified on 21 Novembre 2015 - 23:15