Il tecnico della Primavera del Milan, Christian Brocchi, è stato ospite di Milan Next, programma di Milan Channel dedicato al Settore Giovanile ed ha parlato a 360° del mondo giovanile rossonero, a cominciare dalla sua squadra: “Contro il Perugia rientra Cutrone dopo il lungo infortunio, anche se non avrà novanta minuti nelle gambe. In questa settimana ha lavorato bene, quindi siamo contenti del suo ritorno. Quello che però voglio assolutamente vedere è il cosiddetto fuoco dentro i giocatori, quella voglia di emergere e di far bene dando il massimo. Io sono sicuro di avere un gruppo che verrà fuori, sono sicuro che mi daranno delle grandi soddisfazioni e che hanno dei grandi valori. Sono anche un po’ presuntuoso, ma credo che alla fine le loro qualità verranno espresse al meglio. Molti ragazzi ancora non reputano importante la cura dei dettagli, ma molti ci stanno lavorando e lo stanno capendo. E’ meglio paradossalmente avere questi problemi qua, piuttosto che a livello tecnico-tattico“.
.Ma quali sono i problemi di questo Milan? “La prima cosa che mi viene da dire è che in questo momento qua dobbiamo partire dalla partita con la Salernitana dove il risultato e come è stata la partita rispecchia ciò che siamo noi in questo momento, ovvero una squadra che sa giocare a calcio con ottime individualità e che cerca di comandare il gioco, ma che deve migliorare nell’atteggiamento. I ragazzi devono capire che devono prendersi delle responsabilità e crescere dal punto di vista caratteriale. Con la Salernitana abbiamo comandato il gioco per tutta la partita, ma negli ultimi 15-20 metri ci sono state tante scelte sbagliate e tanta sufficienza. La mentalità vincente non è ancora così forte in questo gruppo. Stanno trovando delle difficoltà anche ragazzi che hanno già fatto dei campionati Primavera. In realtà l’anno scorso erano aiutati dallo zoccolo duro dei ’96 e quest’anno stanno trovando delle difficoltà ad esprimersi, secondo me perchè si sentono addosso un peso che non dovrebbero avere. Noi come Milan vogliamo che si sentano liberi di esprimersi e poi ci sono dei giocatori che sono sempre stati più bravi a parità di età e che quindi quando affrontavano altre squadre riuscivano sempre a venire fuori dalle situazioni più difficili. In Primavera non è così. Per far sì che il livello diventi simile o uguale ci vogliono tante cose come la cura dei dettagli, la determinazione, la voglia di arrivare prima sul pallone e la preparazione totale alle partite, che significa anche una cura della vita privata“.
Brocchi ha poi parlato dei tanti infortuni che hanno caratterizzato questa prima parte di stagione della sua Primavera: “Non mi sono mai pianto addosso quando mi sono mancati per infortunio anche dei giocatori importanti. L’anno scorso la Primavera era entrata nell’ottica che il gruppo arrivava prima del singolo. Io sto lavorando sui 34 ragazzi che abbiamo in rosa proprio su quest’aspetto. Se noi dobbiamo arrivare solo a dei risultati, potremmo arrivarci con altre modalità di gioco. Noi stiamo puntando su una certa metodologia, ma non perchè abbiamo la presunzione di pensare che sia il modo più giusto di fare calcio, ma perchè pensiamo che sia il modo più giusto per formare i ragazzi a 360 gradi. Vedere come Calabria interpreta certe situazioni di gioco quest’anno è un orgoglio per me e per tutto il settore giovanile. La visita di Galliani a Vido? E’ stato qualcosa di veramente bello, ma non solo per lui perchè io penso che questa visita sia servita agli altri ragazzi come segnale di sensibilità e di vicinanza della società al settore giovanile“.
Brocchi spende qualche parole per la Prima Squadra e per Gigio Donnarumma in particolare: “Non mi stupisce assolutamente, anche perchè in questo momento qua Gigio è il figlio un po’ di tutti, è il gioellino del nostro settore giovanile perchè vederlo con questa personalità in un ruolo così delicato è bellissimo. Lui sarebbe arrivato in Serie A probabilmente da solo, però anche qui magari è bello dire che il settore giovanile del Milan lo ha allenato bene e gli ha dato la possibilità di affrontare certe situazioni difficili, come ad esempio il colpo di tacco a Felipe Anderson domenica scorsa. Non crocifiggiamo i ragazzi quando fanno degli errori nelle giovanili, perchè un domani gli potranno tornare utili. Il mio rapporto con Mihajlovic? L’esperienza di Sinisa al Milan nei miei confronti è iniziata subito bene perchè quest’estate mi ha chiamato subito appena arrivato. Sono rimasto molto impressionato da questo gesto perchè implicava collaborazione. Il gesto che ha fatto nell’invitarmi alla cena è stato un gesto da signore. Prima di questa esperienza al Milan non ci conoscevamo molto, ma quello che sta facendo nei confronti del settore giovanile è importante“.
This post was last modified on 7 Novembre 2015 - 11:53