E’ una vera e propria “trappola”, secondo la Gazzetta dello Sport, quella preparata ieri sera da Sinisa Mihajlovic alla “sua” ex Lazio. Di fatto, il tecnico serbo ha interpretato il match dell’Olimpico lasciando alla squadra di Pioli lo spazio per manovrare per poi ripartire in contropiede cercando sempre Cerci, a destra, e Bonaventura, a sinistra. Proprio i due esterni hanno fatto sempre la differenza, creando superiorità numerica.
La chiave dei tre punti conquistati a Roma sono stati proprio l’ex granata e l’ex atalantino, in grado di aprire la difesa laziale e colpire al momento giusto. Senza dimenticare che, oltre ai tre gol, Cerci ha pure colpito un palo con Marchetti battuto. Mihajlovic, secondo l’analisi del quotidiano sportivo milanese, ha potuto comunque far leva su una Lazio ingolfata nelle gambe e con poche idee. Basta pensare ai 24 palloni persi da Felipe Anderson e ai soli 17 passaggi di Candreva.
Tra le sorprese sempre più liete in casa rossonera c’è la duttilità di Bonaventura, ormai calato perfettamente nel ruolo dell’ala sinistra, in grado di dare una mano al centrocampo ed essere rapido nei contropiede. Sono cinque i lanci pennellati per i compagni e tre le occasioni nate dalla sua testa, oltre a nove palloni recuperati. Cerci, dal canto suo, compensa con meno rientri, ma con maggiore velocità nelle ripartenze. L’importante, insomma, è verticalizzare. E sembra che Montolivo in cabina di regia l’abbia proprio capito.
This post was last modified on 2 Novembre 2015 - 17:20