Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint & Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.
L’annus horribilis di Mario Balotelli sta volgendo al termine. Non può esserci definizione migliore per identificare il 2015 vissuto dall’attaccante bresciano, fra Liverpool e Milan, ma sempre sotto il segno della poca continuità in campo e della progressiva sfiducia che il mondo calcio ha riposto oramai su questo calciatore. Si diceva che il ritorno in Italia e nei rossoneri potesse essere l’ultimo treno per tornare ad essere quello che era e che – probabilmente – potenzialmente non è mai stato, ma l’imminente operazione (domani pomeriggio, ndr) per pubalgia lo porterà sotto i ferri, con un arrivederci all’anno prossimo che sa di liberazione.
Fra l’esperienza in Inghilterra con il Liverpool e il ritorno al Milan, Mario Balotelli nel 2015 è sceso in campo per un totale di 700 minuti giocati. Tradotto: sette partite e trequarti in un anno. E suona ancora più strano constatare come le uniche due apparizioni piene, cioè schierato dal primo minuto e non sostituito alla fine dell’incontro, arrivino solo con Mihajlovic in panchina e portano il nome delle trasferta di Udine e Marassi. Le marcature sono tre: una su azione con la maglia dei Reds, poi due calci da fermo (uno è un rigore, ndr) equamente divisi fra Premier League e Serie A. Il tutto condito con 51 giorni di infortunio da quando è tornato al Milan, a partire da quel Genoa-Milan che ha condotto Mario nel tunnel della pubalgia. Insomma, peggio non si poteva proprio fare. E neanche l’onda mediatica di un Balotelli-bis in Nazionale, con Conte pronto a convocarlo ancora qualora fossero arrivate prestazioni di livello in rossonero, è servito da viatico per restituirci il vero SuperMario: Balotelli, adesso, è un giocatore alla deriva.
Perché il Milan si era dato una stagione per rimetterlo in riga e questo infortunio – fuori per un mese, poi si vedrà – complica terribilmente le cose. Perché Mihajlovic aveva bisogno di un’alternativa a Bacca e Luiz Adriano e Mario poteva essere l’uomo giusto. Perché a Liverpool lo chiamano indietro, ma lui indietro non vuole proprio tornarci. E sullo sfondo compare già il nome del sostituto: Simone Zaza, in prestito per sei mesi.
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This post was last modified on 17 Novembre 2015 - 10:41