La pubalgia ha vinto sulle ambizioni: Balo, un danno plurimo

La sua assenza per infortunio non fa più rumore ma anche senza scendere in campo Mario Balotelli fa sempre parlare di sé. La notizia della scelta di operarsi è di questa mattina, una decisione che fa slittare il suo ritorno al calcio giocato nel 2016. Fino a questo momento il ritorno di Balotelli al Milan è stato un flop, dal punto di vista fisico, perchè tecnicamente è sempre un giocatore validissimo e come atteggiamento ha fatto intravedere un cambiamento forse definitivo.

Due spezzoni nel derby, ottimo il suo impatto, e contro il Palermo, e due gare intere contro Udinese (la sua miglior gara condita da una punizione clamorosa) e Genoa. Poi il vuoto, la pubalgia l’ha fatta da padrone, la terapia tentata in queste settimane non ha portato nessun miglioramento e da lì la decisione di andare sotto i ferri. Arrivato tra l’indifferenza quasi totale dei tifosi, Balotelli con le parole ha voluto fin da subito far capire che aveva capito che questa sarebbe stata la sua chance per rilanciarsi. Mihajlovic gli ha dato grandissima fiducia, Galliani ne ha elogiato il comportamento e anche Berlusconi ha abbandonato la sensazione della ‘mela marcia’ per riabbracciare il figliol prodigo. Il problema è che questo guaio fisico ha privato la squadra di una variante tecnica importante e imprevedibile e ha tolto la possibilità di attuare il 4-4-2 perchè le punte a disposizione di Sinisa sono state soltanto Bacca e Luiz Adriano.

Il ritorno di Niang potrebbe favorire questo cambio di modulo, in attesa del 45 che, se il recupero avverrà senza intoppi, avrà solamente sei mesi per riprendersi il Diavolo.

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