Riecco Mexes. In campo e tra i marcatori. Intorno al 50’ di Lazio-Milan Alex si fa male: dopo più di due mesi di panchina e di chiacchiere intorno al suo nome, il francese finalmente entra, per necessità ovviamente e non per scelta, e dopo pochi secondi dal suo ingresso in campo, al primo pallone stagionale toccato, fa subito gol. Strani scherzi gioca la sorte, una storiella che pare incredibile. Invece è tutto vero, ma soprattutto meritato. Sì, perché Philippe in queste prime undici giornate c’è sempre stato, accompagnando i rossoneri con tutta la sua consueta grinta anche non scendendo in campo.
Trattenuto a tutti i costi quest’estate dal presidente Berlusconi, per ben due volte, quando ha imposto il suo rinnovo di contratto ma soprattutto quando ha senza discussioni escluso la sua cessione alla Fiorentina sul finale di mercato, Mexes è apparso escluso dai piani di Mihajlovic sin dall’inizio di precampionato. Fino a quando poi queste sensazioni si sono rivelate anche fondate: sino a domenica infatti l’allenatore serbo ha sempre preferito a lui tutti gli altri difensori della rosa. Come sappiamo, al fianco di Romagnoli, unico baluardo insostituibile del reparto arretrato, Sinisa ha inizialmente lanciato Rodrigo Ely, scelta che si è rivelata piuttosto azzardata. Poi Zapata, che tra Genoa e Napoli non ha fatto mancare le sue solite amnesie, e infine Alex, il quale invece ha dato l’impressione di essere il candidato giusto per diventare quel tanto ricercato compagno da affiancare al ventenne ex Samp. Ecco, ma ora è indisponibile.
Per tutta questa serie di circostanze dunque, Mexes sabato contro l’Atalanta potrebbe giocarsi la sua prima chance da titolare (l’ultima proprio contro i nerazzurri a Bergamo cinque mesi fa) e stando così le cose il Milan può fare di necessità virtù. Già, perché al di là delle preferenze dell’allenatore fino ad ora espresse, il francese tra le fila rossonere è unico per caratteristiche tecniche e carismatiche: anche domenica scorsa infatti, rete a parte, appena entrato ha caricato psicologicamente tutta la squadra, incoraggiando a più riprese il giovanissimo Donnarumma oltre al suo compagno di reparto, garantendo una notevole sicurezza difensiva. Ma l’aspetto più importante da considerare è proprio la sua propensione al gol, mostrata sin dai tempi in cui vestiva la casacca giallorossa. Insomma, in un Milan che deve ancora trovare la sua identità e la sua dimensione, un bomber d’eccezione può veramente rivelarsi un’arma in più.
This post was last modified on 3 Novembre 2015 - 20:05