Dopo la prestazione opaca e la relativa sconfitta contro l’Inter nel Trofeo Berlusconi, il Milan incontrerà a San Siro il Sassuolo. Sarà una sfida che definire delicata è un eufemismo, sarà la partita più importante della stagione di Sinisa Mihajlovic che in caso di sconfitta rischia seriamente il posto sulla panchina rossonera. Berlusconi è stato chiaro: l’unico risultato accettabile sarà la vittoria e se arrivasse senza incassare gol e con una buona prestazione, sarebbe ancora meglio. L’avversario non lascerà campo libero visti i precedenti delle ultime annate e la sensazione è che il prossimo fine settimana vorrà sicuramente ripetersi.
Il Diavolo è arrivato ad un bivio, come del resto è accaduto nelle due passate stagioni: un successo rappresenterebbe il primo passo per uscire dalla crisi, una sconfitta però sarebbe fatale. E’ da masochisti pensarlo lo ammettiamo, ma non possiamo dimenticarci di ricordarlo. Permetteteci il gioco di parole. Le sconfitte contro il Sassuolo furono fatali già per Massimiliano Allegri nel 2012-2013 e Filippo Inzaghi nella stagione successiva, speriamo che per Mihajlovic sia differente: il 4-3 dell’epifania del 2013 sancì l’esonero di Allegri, mentre il ko della stagione successiva nel girone d’andata fu l’inizio della fine di Inzaghi. I precedenti non sono positivi, ma è arrivato il momento di invertire la tendenza.
Positivo che quest’anno non ci sia Bonera e francamente tiriamo un sospiro di sollievo, ci vengono subito in mente gli errori delle passate stagioni proprio contro il Sassuolo. In ogni caso non possiamo stare di certo tranquilli perché in campo, sfortunatamente per i rossoneri, ci sarà Berardi. Uno degli attaccanti che ha fatto più male al Milan nelle ultime stagioni e che proprio i rossoneri sono la squadra a cui ha segnato più reti nella sua breve carriera: sette gol e un assist in sole quattro gare giocate in Serie A. Il classe 1994 ha siglato una quadripletta e una tripletta nelle ultime due annate, Mihajlovic non può distrarsi. Il rischio è troppo elevato.