La vigilia di Milan Napoli era stata condita di numerose aspettative e speranze. Tutto l’ambiente aspettava la sfida di San Siro come la partita che avrebbe potuto rilanciare il Milan in campionato battendo un avversario considerato, a ragione, uno dei più in forma del momento. Purtroppo così non è stato ed a far festa, al triplice fischio, è stata solo la compagine guidata da Maurizio Sarri. Un 4 a 0 che lascia poco spazio alle considerazioni, il Milan è caduto sotto i colpi di un Napoli solido ed agguerrito che ha giocato sfruttando al massimo le debolezze rossonere. Al termine del match, quindi, dura contestazione del pubblico contro giocatori e dirigenza rei di non dare tutto per la maglia.
Come scrive questa mattina Il Corriere della Sera la debacle contro il Napoli non è stata ben digerita in società. C’è stata una lunga telefonata tra Berlusconi e Galliani subito dopo il fischio finale per discutere del tracollo rossonero. Nella telefonata si sarebbe analizzata anche la posizione del tecnico serbo Mihajlovic. Per il momento da Casa Milan tutto tace ma i 9 punti in sette giornate, con 4 sconfitte, non possono certo accontentare società e tifosi.
Chiamato a rispondere della pesante sconfitta, Sinisa Mihajlovic non ha perso tempo per cercare alibi: “Siamo una cosa a metà: non difendiamo bene e non attacchiamo bene. Siamo deboli di testa, troppi alti e bassi e non siamo nemmeno vicini alla soluzione”. Partiti con i migliori auspici, e con obiettivi che prevedevano, come minimo, la Champions League, dopo solo un mese si rischia di aver già compromesso la stagione: “Tornare in Europa? L’obiettivo resta quello, ma so che il tempo è sempre di meno e forse non ce ne sarà più”. Infine, a chi chiedeva di un suo possibile allontanamento dalla panchina rossonera, il tecnico serbo ha così replicato: “Esonero? Io non do le dimissioni, poi la società farà le sue valutazioni”. Starà alla società, adesso, decidere se confermare la fiducia al tecnico scelto in estate per riportare il Milan ai vertici del calcio italiano.