Sabato sera, alle ore 20.45, il Milan di Sinisa Mihajlovic farà tappa all’Olimpico di Torino per affrontare la compagine allenata da Giampiero Ventura. Quella granata è una squadra che, tra le mura amiche, è capace di giocare un ottimo calcio e di impensierire qualsiasi avversario. In campo con un 3-5-2 equilibrato, i piemontesi proveranno a fare la partita e a impossessarsi del pallino dell’incontro, cercando di mettere in scena un giro palla rapido e intelligente, di muoversi con regolarità e cognizione di causa e di sfruttare al meglio la superiorità numerica nella zona nevralgica del terreno di gioco. Il tutto al fine di effettuare frequenti inserimenti nell’area rossonera e muoversi tra le linee con massima efficacia.
Importanti, per i granata, saranno anche le corsie laterali: gli esterni saranno infatti chiamati ad alternare bene le due fasi e a proporre costanti traversoni per le due punte. Tuttavia, il Torino non rappresenta un ostacolo insormontabile. Se il Milan si chiudesse, rimanesse corto per l’intero arco di gara e mettesse in circolo solidità e compattezza, presentando un modulo attendista ed efficace e tappando a dovere tutte le falle della mediana, i padroni di casa dovrebbero andare in difficoltà, incontrare problemi sulle fasce (il laterale di sinistra fatica spesso in fase di copertura) e concedere qualche azione di rimessa.
L’importante è che Mihajlovic presenti nel proprio undici di partenza almeno due centrocampisti difensivi fissi e che conferisca grande importanza alla fase di non possesso. Qualora i rossoneri avessero l’umiltà e la pazienza di aspettare gli avversari, facessero una buona interdizione e riuscissero ad annullare gli spazi tra le linee, i granata andrebbero in difficoltà e si sbilancerebbero, rischiando di allungarsi, di non incidere in fase offensiva, di risultare vulnerabili e di essere trafitti in contropiede. Provare per credere.