Dopo dieci giornate di campionato, il Milan chiude per la prima volta in stagione (e dopo oltre cinque mesi dall’ultima volta) un match mantenendo la sua rete inviolata e mostrando, almeno per una volta, una discreta solidità offensiva. Merito anche di Gigi il Freddo, simpatico soprannome affibbiato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport a Gianluigi Donnarumma.
Il baby portiere rossonero, dopo l’errore di domenica col Sassuolo sul gol di Berardi, è stato confermato da mister Sinisa Mihajlovic, che ha dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, di non aver paura di prendere scelte magari impopolari, confermando tra i pali di una squadra tutt’altro che ermetica in difesa un portiere di nemmeno 17 anni e relegando in panchina un “mostro sacro” come Diego Lopez. Del resto, il tecnico serbo deve essersi accorto di una caratteristica evidente del nativo di Castellammare di Stabia, e cioè la grande freddezza, che gli ha permesso di archiviare l’errore di domenica e ripresentarsi dopo soli tre giorni tra i pali rossoneri, allontanando non solo le pressioni di una piazza in difficoltà, ma anche l’ingombrante ombra dello scontento ex Real Madrid.
Il tutto dimostrato anche dai numeri evidenziati dalla Rosea riguardo il numero 99: nei 96 minuti giocati contro i clivensi di Maran, per lui quattro uscite alte, di cui una respinta di pugno e due grandi riflessi sul colpo di testa di Pellissier nel primo tempo e sul tiro ravvicinato dell’ex Paloschi nella ripresa. Unico brivido nel finale, quando Gigio esce non benissimo su un cross dalla trequarti, ma viene toccato nettamente da Pinzi, che gli fa sfuggire il pallone di mano, facendo segnare (a gioco fermo) M’Poku. Domenica c’è la Lazio e sarà la vera prova del nove per Donnarumma, impegnato contro una squadra dall’ottimo potenziale offensivo, in uno stadio che sarà tutto esaurito dai colori biancocelesti.