Probabilmente il talento non ha età. E poi Donnarumma non è permaloso: la prende benissimo quando gli dicono che dimostra una decina di anni in più. Lui è un teenager già adulto, per Mihajlovic cresciuto abbastanza da poter far il titolare a San Siro. L’allenatore ci ha pensato in settimana, soprattutto ieri, e ha deciso di schierarlo dall’inizio questo pomeriggio. A sedici anni e otto mesi diventerebbe, nel ruolo, il secondo esordiente più precoce.
Donnarumma, spiega La Gazzetta dello Sport, potrebbe portare un po’ di giovanile spensieratezza in un gruppo spesso bloccato dalla paura. Quell’incoscienza che forse risulterà positiva e magari contribuirà in maniera concreta al rinnovamento. C’è però anche l’altro lato della medaglia: un errore in gara peserebbe moltissimo sulle spalle del ragazzo. La “stella” rischierebbe di finire presto bruciata. Gianluigi (un nome una garanzia?) è stato provato nel Trofeo Berlusconi, protagonista di unico ma buonissimo intervento su Dodò: vero che davanti c’era l’Inter, quindi un derby, ma si giocava in uno stadio semi deserto. Per un debutto senza controindicazioni magari serviva un esame più duro di quella di mercoledì scorso e meno delicato di Milan-Sassuolo, ammette la Rosea, nella quale mister Sinisa inizia a giocarsi la permanenza in panchina.
E Diego Lopez? Dopo le colpe sul gol di Baselli e i pubblici rimproveri del serbo in Genoa-Milan passerebbe in un attimo da ex numero uno del Real Madrid a riserva di un baby rossonero: non la migliore delle soluzioni. Donnarumma, avendo la metà degli anni, non è mai stato così vicino allo spagnolo. I pali della porta saranno suoi.