Fra calcio, cinema e poker: che fine ha fatto Dhorasoo?

l Milan dei primi anni 2000 ha uno dei centrocampi più forti al mondo: Pirlo in cabina di regia, Gattuso in mediana, Seedorf interno e Kakà trequartista. E in panchina Massimo Ambrosini e Cristian Brocchi. Intorno a loro una lunga serie di giocatori, anche con un importante curriculum alle spalle, ridotti a comprimari per non dire meteore vere e proprie: Redondo, Emerson, Vogel, Dhorasoo per fare alcuni nomi. Ci soffermiamo proprio su quest’ultimo.

Dhorasoo assiste alla cavalcata del Milan in Champions League prevalentemente dalla panchina ed è spettatore anche nella maledetta notte di Istanbul. A fine stagione decide di lasciare l’Italia per conquistarsi i Mondiali 2006. Va al Paris Saint-Germain per 3 milioni di euro, consentendo al Milan di ottenere un’insperata plusvalenza. Tutti felici, anche perché Dhorasoo conquista la chiamata di Domenech ma ancora una volta assisterà dalla panchina a una bruciante sconfitta della sua squadra in finale. Le infinite panchine gli fanno maturare un’idea: perché non filmare la vita del ritiro della Nazionale francese dal punto di vista di una riserva, nella fattispecie lui stesso? Nasce il film-documentario: “Sobstitute” che finisce addirittura al Festival del Cinema di Berlino. Peccato che ciò non venga apprezzato né dai compagni di squadra né da Domenech. Nessuno ha tollerato la violazione della privacy, il risultato è l’esclusione dalla Nazionale francese.

Dopo il ritiro ha iniziato la carriera da giocatore di poker che prosegue tuttora: i guadagni ammontano a quasi mezzo milione di dollari. Circa il cinema ha preso parte a due pellicole ed è molto attivo nel sociale. E il calcio? Ha provato a entrarci prima come possibile capo di una cordata pronta a rilevare il suo vecchio club, il Le Havre, fallendo il tentativo (2009); poi diventando nello stesso presidente dell’Entente, salvo poi tirarsi indietro dopo qualche mese.

(Fonte: tuttomercatoweb.com)

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