Berlusconi: “Quando presi Capello tutti mi criticarono. Sacchi era orgoglioso e determinato”

All’interno della sua biografia, Silvio Berlusconi ha anche parlato di due allenatore che hanno fatto la storia del suo Milan. Il primo è Fabio Capello: “Lo avevo conosciuto come giocatore e ho sempre pensato che sarebbe stato un buon dirigente di una squadra. Perciò lo invitai prima a frequentare una scuola per manager d’azienda, e lui lo fece, poi di diventare dirigente sportivo di altre squadre del nostro gruppo, visto che noi allora avevamo società di hockey, rugby, volley e baseball. Lui fece un ottimo lavoro, così quando ci fu bisogno di un nuovo allenatore per il Milan pensai a lui. Tutta la stampa era contro di noi: i giornali scrivevano che volevo essere io il vero allenatore e che scegliendo Capello avevo messo in campo un mio maggiordomo. Ma le cose non stavano così e Capello lo dimostrò subito con una serie di successi. È una persona molto concreta, molto positiva. È stato un piacere lavorare con lui“.

Poi si passa ad Arrigo Sacchi: “Pensai che Sacchi fosse l’allenatore giusto per il Milan perché avevo osservato con attenzione il gioco della sua squadra, una squadra che non aveva la filosofia difensiva tipica del calcio italiano. Per molti anni in Italia si è badato soprattutto alla difesa, in trasferta si puntava solo al pareggio, poi se in contropiede veniva il gol tanto di guadagnato. Sacchi spingeva la sua squadra ad attaccare, a giocare per vincere. Andammo a conoscerlo a Parma, io e Galliani, per un pranzo. Mi piacque subito come persona, anche se aveva un carattere non facile. Sacchi aveva un carattere molto deciso, era difficile fargli cambiare idea. Era un uomo orgoglioso, determinato. Si dimostrò un’ottima scelta. Decidemmo insieme la campagna acquisti e riuscimmo a impostare un Milan molto offensivo, molto aggressivo”.

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