Partita ostica per il Milan che, questa sera, farà visita al Torino di Giampiero Ventura. I granata sono una squadra insidiosa ed equilibrata che, tra le mura amiche, vanta un ottimo score e che al momento occupa la quinta posizione della classifica. I piemontesi, inoltre, scenderanno in campo con la voglia di vendicare il passo falso compiuto in occasione dell’ultimo turno di Serie A, quando vennero sconfitti dalla matricola Carpi. Insomma, per i rossoneri, si prospetta una partita difficile. Il Torino, che si disporrà in campo con un 3-5-2 ordinato e pragmatico, ha tutte le carte in regola per regalare ai propri tifosi una prestazione convincente.
Punti di forza: Kamil Glik; la mediana; la coppia d’attacco.
La solidità del Torino trova le proprie radici in un centrocampo forte e organizzato, composto da un costruttore di gioco di discreto livello e (specie se dovesse scendere in campo Andrea Benassi) da due interditori abili in entrambe le fasi, dinamici, in possesso di una buona tecnica, bravi a recuperare palloni e a inserirsi con regolarità ed efficacia, e in un difensore centrale come Kamil Glik, che sa guidare l’intero reparto e che dispone di forza fisica, carisma, senso dell’anticipo e stacco di testa. Al resto, ci pensano poi le due punte, Maxi Lopez e Fabio Quagliarella. Questi ultimi si completano a vicenda e rappresentano un tandem offensivo di tutto rispetto. Mentre l’argentino è un centravanti in grado anche di tenere palla e di fare salire la squadra, la seconda punta campana dispone di qualità balistiche, estro e fantasia e sa rendersi pericolosa in qualsiasi circostanza.
Punti deboli: gli esterni di centrocampo; Cesare Bovo.
Sulle corsie laterali, in particolar modo in fase difensiva, i granata palesano numerosi problemi. Davide Zappacosta è un esterno destro che ama spingere e proiettarsi in avanti, ma che non sempre incide a dovere e che fatica un po’ troppo in fase di copertura, tanto da lasciare a volte sguarnita la corsia di competenza e da essere superato dai dirimpettai con un po’ troppa facilità. Discorso simile vale per Cristian Molinaro che, nonostante disponga di esperienza e senso del gioco, non si esprime al meglio con regolarità e potrebbe faticare in entrambe le fasi. Infine, il regista difensivo, Cesare Bovo, in determinate situazioni, non risulta puntuale ed efficace, incappa in amnesie evitabili e, con la sfera tra i piedi, è solito correre un po’ troppi rischi: qualora sbagliasse qualche disimpegno o non fosse puntuale in alcune chiusure, il Torino potrebbe concedere qualche occasione.
Giocatore chiave: Fabio Quagliarella.
Dal momento che Andrea Benassi potrebbe non trovarsi in uno stato di forma ottimale, a oggi, dovrebbe essere Fabio Quagliarella il granata più pericoloso. Dotato di inventiva, qualità balistiche, rapidità di pensiero, classe e personalità, la seconda punta ex Juventus e Napoli, che sa rendersi pericolosa anche in area e che sa sfruttare al meglio le seconde palle a propria disposizione, potrebbe costituire l’arma in più a disposizione di Ventura.