Carlo Ancelotti, ex storico allenatore rossonero, è intervenuto in esclusiva a Milan Channel rilasciando queste dichiarazioni.
Ancelotti scopre l’America: “Bisogna avere pazienza. Vancouver è bellissima e tranquilla. Si vive bene e non amano molto il calcio, preferiscono l’hockey. Giovinco sta facendo molto bene qui in MLS, e giocatori come lui stanno dando molto interesse alla lega. Qui si fa fatica ad emergere per le squadre canadesi, ma anche quelle americane faticano. 15 giorni fa è venuto Pirlo qui a giocare e fa ancora la differenza. Gli stadi sono sempre pieni“.
Su Torino-Milan del 2001: “Ricordo benissimo quel Torino-Milan. Prendemmo gol in maniera incredibile in contropiede, dopo aver dominato il match e poi per fortuna pareggiai. Giocai a destra, in una posizione non proprio congeniale, ma giocando sulle fasce riuscivo a fare qualche gol in più rispetto alla normalità“.
Da quel Torino al Milan: “Dopo quel match nel 2001, il cavalier Tanzi diceva alla DS che avrebbe firmato il contratto con il nuovo allenatore nella giornata di lunedì. Io il lunedì mattina stavo andando alla Parmalat a firmare il contratto con i ducali. Poi ricordo che Galliani mi chiamò per dirmi che voleva farmi allenare il Milan e li staccai tutti i telefoni ed aspettai l’arrivo dell’amministratore delegato rossonero. Per il Parma mi spiacque, ma il Milan è il Milan. Poi Tanzi comprese, perchè allenare il Milan è straordinario“.
Sul mancato ritorno in estate: “C’è stato un pressing di Galliani, ma in cuor mio sapevo di dover star fermo. Avevo bisogno di operarmi e di star fermo due-tre mesi. Non volevo tornare al Milan in non perfette condizioni. Poi ho pensato molte volte che se vado via dal Real, mi fermo. Erano 20 anni che battagliavo molto, soprattutto i due anni a Madrid. Galliani ha capito la situazione. Dire di no al Milan mi ha fatto soffrire ed ero dispiaciuto. Mi sarebbe piaciuto tornare, ma c’erano cose oggettive in ballo da tenere conto in questa situazione. Nessun ha preso in giro nessuno. C’era questa possibilità, ci siamo incontrati, abbiamo parlato del futuro, ma poi è stata una scelta mia. La pressione di Galliani in quei 4 giorni è stata di un grande dirigente e di grande affetto“.
Sul momento del Milan: “Faccio fatica a parlare delle mie ex squadre. Anche perchè ricordo che non mi faceva piacere quando leggevo ex allenatori che parlavano della mia squadra. La squadra ha dei problemi che deve risolvere. Bisogna trovare un identità ben preciso. I giocatori arrivati sono di ottimo livello. Ha preso un attaccante che in Spagna ha fatto molto bene e di grande qualità come Bacca. Luiz Adriano anche. Ha preso giovani importanti come Romagnoli e Bertolacci. Aspettiamo un attimo prima di giudicare. Il tempo è l’unica cosa che mette a posto le cose“.
Su Bacca: “Interessava a tante squadre e al Siviglia ha fatto bene. E’ un attaccante molto pericoloso e mi piace molto. Assomiglia a Pippo Inzaghi. E’ molto bravo ad attaccare la profondità, i movimenti alle spalle della difesa, certo che interessava anche al Madrid. Bisogna guardare avanti, ma non guardare indietro“.
Su Mihajlovic: “A me piace molto mister Mihajlovic, per quello che dice e per la sua carica. Credo sia un allenatore che farà bene al Milan“.
This post was last modified on 16 Ottobre 2015 - 00:52