Il Milan vince a Udine 3-2, conquista tre punti al termine di una gara dai due volti, bellissimo nel primo tempo e terrificante nella ripresa dove ha rischiato di farsi rimontare dai friulani. Per riassumere con un’istantanea la gara avremmo potuto scegliere la punizione sublime di Balotelli, il lancio millimetrico di Montolivo per Bonaventura o lo stacco imperioso di Zapata, invece vogliamo soffermarci sull’abbraccio finale dei ragazzi di Mihajlovic.
Nei minuti di recupero Super Mario sta lottando nei pressi della bandierina avversaria, i difensori dell’Udinese lo stendono. Tutti si aspettano il fallo o una reazione di Balotelli, invece il 45 viene abbracciato da tutti i suoi compagni: the end, il Milan ha vinto. Un abbraccio vero, di cuore e di gruppo, un abbraccio che ha quasi sostituito il triplice fischio e ha messo la parola fine su un match che probabilmente nelle scorse annate i rossoneri non avrebbero vinto. Così come contro il Palermo la sofferenza è stata troppa ma alla fine è arrivato il tanto atteso finale. L’abbraccio è stato di tutti, di chi ha segnato, di chi è entrato nel finale, di chi ha giocato pochissimo in questo inizio di stagione. Si è detto e scritto che lo spogliatoio era spaccato, che era già stufo del nuovo mister, ma le immagini hanno decretato un altro verdetto. Il gruppo è unito, ha preso la stessa strada e vuole arrivare fino in fondo, tappa dopo tappa senza lasciare nessuno indietro.
La squadra finalmente è stata posta sopra tutto, e per una volta è giusto vedere il bicchiere mezzo pieno e soffermarci su questo gesto che vale molto di più di mille parole o di qualche giocata in campo. E per un giorno dimentichiamo gli errori difensivi, i cali di concentrazione e la paura di vincere. Questa squadra non avrà il talento dei precedenti Milan vincenti ma con questo spirito si può sopperire alle mancanze tecniche e in quell’angolo di campo del Friuli forse è tornato a battere il vecchio cuore rossonero.