Lavagna tattica: il Palermo di Iachini

Il Palermo di Giuseppe Iachini, che sabato sera affronterà il Milan a San Siro, è una squadra aggressiva, determinata e organizzata. Nelle prime tre giornate di campionato, infatti, i rosanero hanno raccolto sette punti, hanno dimostrato uno stato di forma nel complesso più che buono, eccezion fatta per la mezza défaillance in cui sono incappati contro il Carpi, e hanno tutte le carte in regola per mettere in difficoltà gli uomini di Mihajlovic.

In campo con un 3-4-2-1 grintoso, che potrebbe scomporsi in un 4-4-2, con il laterale destro bloccato e l’esterno mancino in costante proiezione offensiva, la compagine siciliana dovrebbe mettere in scena una prestazione caratterizzata da animus pugnandi, determinazione, dinamismo e veloci ripartenze. Salvo colpi di scena, il Palermo dovrebbe cercare di imbrigliare il Milan a centrocampo, cercando di sfruttare la superiorità numerica in mediana, grazie anche ai frequenti ripiegamenti di uno tra i due trequartisti, per fare filtro, interdizione, recuperare un gran numero di palloni, vincere contrasti decisivi, proteggere al meglio la difesa, impossessarsi delle fasce (in particolar modo della sinistra) e innescare importanti azioni di rimessa.

Tuttavia, i rosanero, pur sapendo essere ostici e coriacei, non rappresentano un ostacolo insuperabile. Il Palermo ha a volte problemi di equilibrio, dal momento che capita che i centrocampisti si propongano in avanti in modo un po’ troppo avventato e non sempre incisivo, scoprendo la zona di competenza e rischiando di concedere qualche spazio tra le linee. Uno scenario, quest’ultimo, che potrebbe verificarsi sul lungo andare, quando i mediani rosanero inizieranno a sprecare le energie, non riuscendo ad alternare bene le due fasi e iniziando a concedere varchi.

Ciò nonostante, per aggiudicarsi i tre punti, il Milan dovrà cambiare registro e presentare un centrocampo quadrato, compatto ed equilibrato, che contempli il ritorno di Nigel De Jong al posto dell’anemico Honda. Il tutto con lo spostamento di Bonaventura sulla trequarti. L’olandese porterebbe infatti furore e abilità in fase di non possesso, mentre Jack potrebbe rendersi pericoloso in molte circostanze, specie tra le linee, e cambiare il volto dell’incontro.

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