Queste le dichiarazioni rilasciate da Assane Dioussé, centrocampista senegalese al momento titolare nello scacchiere tecnico di Giampaolo, ai microfoni di Pianetaempoli.it: “Ancora non mi sento protagonista: ho fatto, per ora, solo due partite, in Serie A. Io continuo a lavorare con tanto impegno e poi vediamo, non mi sento ancora arrivato. La prova di San Siro? Entrare in quello stadio mi ha fatto un certo effetto, nel riscaldamento, mi guardavo intorno e il colpo d’occhio era incredibile. Poi però, sceso in campo, ho scordato dove fossi: il mister mi dice sempre di non stare a guardare dove gioco, ma che devo fare le cose come se fosse un allenamento. La mia vita non è cambiata molto, sono rimasto sempre lo stesso, sono felice della mia situazione. Devo solo continuare a fare del mio meglio e a migliorarmi, di giorno in giorno, lavorare a duemila e diventare un giocatore importante dell’Empoli. Ho fatto solo due partite, non cento, perché due volte si può fare bene ma la più difficile è la terza. L’interesse delle grandi squadre nei miei confronti? Fa piacere, ma io sono un giocatore dell’Empoli e sono concentrato su questa stagione. Non voglio pensare ad altre squadre, devo solo migliorare. Giocare contro l’ex, Maurizio Sarri, sarà sicuramente particolare e mi darà un certo effetto, ma, una volta sceso in campo, cercherò di concentrarmi. Il mio arrivo? Sono stato un ragazzo fortunato, devo tutto a mio padre, che mi ha fatto arrivare qua in Italia. Sono ormai cinque anni che sono a Empoli e sto benissimo. Da piccolo, giocavo tutto il giorno a pallone, era questo il mio sogno. Sono molto attaccato al mio paese, il Senegal, e vorrei aiutare chi ha più bisogno (come, ad esempio, i bambini). Il mio idolo? Mi ispiro soprattutto a Thiago Motta, è un calciatore che ammiro molto“.