Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.
C’è un detto napoletano, non troppo elegante, che suona più o meno così: “Sei partito come un razzo e sei finito come…”. Il finale non è il massimo. E ovviamente vuole rappresentare metaforicamente qualcosa o qualcuno che si è ritrovato con un pugno di mosche tra le mani. Molti tifosi rossoneri, l’altro ieri sera, si sono sentiti così. Mentre l’Inter faceva razzia di giocatori tra Turchia e Italia, mentre la Juventus provava a sistemare il suo centrocampo orfano di campioni e mentre il Napoli tentava l’assalto a Soriano, il Milan rimaneva quasi spettatore dell’ultima giornata di mercato. Eppure la campagna acquisti è stata fatta. E i soldi sono stati investiti.
Le motivazioni di questi malumori, che una vittoria nel derby potrebbe sciogliere come neve al sole, sono sostanzialmente due. Il primo va ricercato nelle magre, magrissime, prestazioni offerte nelle prime due giornate di campionato. C’è preoccupazione per la difficoltà di costruire gioco e servire al meglio due punte che se non altro hanno già dimostrato di poter insaccare i palloni migliori. La seconda ragione del malessere, perdonate l’ennesima metafora, ricorda quei bambini portati al luna park senza gettoni per poter salire sulle attrazioni. In questo caso la giostra ha fatto rima per un’estate intera con Zlatan Ibrahimovic per poi spostarsi verso la Russia col nome di Axel Witsel. Paradossalmente hanno suscitato più clamori i mancati arrivi rispetto a quelli reali e pure costosi.
Insomma, c’è tanta confusione intorno a questo Diavolo. La ricostruzione era partita col miglior piglio, ma oggi sono evidenti tutti i fantasmi delle ultime due stagioni. Ansia? Può darsi, ma certamente qualche spiegazione in più sarebbe dovuta ai tifosi che si aspettavano un colpo in mezzo al campo per dare linfa al reparto che, dopo le partenze di Pirlo prima e Van Bommel dopo, non ha un direttore d’orchestra degno di questo ruolo. La speranza è riposta in Sinisa Mihajlovic. Solo lui può spremere il meglio dal materiale umano a disposizione. Con buona pace delle giostre.
This post was last modified on 2 Settembre 2015 - 12:43