Il Milan si prepara ad affrontare la sfida con il Palermo a San Siro, sabato sera, con la formazione praticamente fatta. Uno dei pochi dubbi che attanagliano il tecnico Sinisa Mihajlovic, però, riguarda il giocatore da mettere come regista davanti alla difesa: Montolivo o De Jong. Appurato come, per il mister, i due non possono giocare insieme con il 4-3-1-2, il serbo dovrà scegliere a quale dei due elementi affidare le redini del centrocampo rossonero.
Stando a quanto riporta questa mattina il Corriere dello Sport i dubbi di Mihajlovic sono stati amplificati dal derby contro l’Inter. In quella occasione, infatti, Montolivo, che rientrava in campo dopo mesi di inattività, era stato scelto, un po’ a sorpresa, per giocare da regista basso. La prova del capitano rossonero non è stata certo negativa, rispetto al collega olandese l’ex Fiorentina garantisce più qualità in fase di ripartenza dell’azione, perdendo, però, in interdizione. De Jong, dal canto suo, non è in grado di sviluppare e creare gioco come il compagno ma fornisce equilibrio tattico e grande corsa, oltre che una serie di palloni recuperati.
L’impressione che si ha, comunque, è che, da qualsiasi prospettiva la si voglia guardare, la mediana rossonera appaia sempre più come una coperta troppo corta. Emblematica, in tal senso, la prestazione nel derby: Montolivo ha gestito la mediana egregiamente riuscendo a far vedere, finalmente, una manovra a tratti fluida ed efficace; tuttavia il gol di Guarin denuncia tutti i limiti che il centrocampista azzurro ha in fase di copertura. Il giocatore nerazzurro, infatti, sfrutta proprio il mancato posizionamento di Montolivo per crearsi il corridoio ed arrivare al tiro. De Jong avrebbe, probabilmente, garantito più copertura in questa come in altre situazioni, ma avrebbe senza dubbio sofferto più del capitano rossonero al momento di costruire gioco.
La coperta è corta, dicevamo, resta da vedere come e dove vorrà coprirsi Mihajlovic. Già contro il Palermo, infatti, il tecnico serbo sarà chiamato a dare le prime indicazioni su quella che, secondo lui, è la linea a tre ideale nel suo Milan.