Silvio aspetta Bee per chiudere: il piano è più “ardito” del previsto

Incontrerò Mister Bee tra 15 giorni: spero che l’operazione possa andare in porto. È molto più ardita di quella che si vede oggi”. Parole e musica di Silvio Berlusconi, nella nottata successiva all’esordio del Milan in Coppa Italia, che hanno svelato le tempistiche di un affare ormai prossimo a cambiare la storia del club. Dichiarazioni parzialmente occultate dalle controverse vicende di mercato, anche perché Mister Bee sta lavorando in silenzio e punta ad anticipare la scadenza di fine settembre.

Un piano “ardito”, ben oltre le attuali apparenze, che lascia presagire l’ingresso dei 485 milioni garantiti dal thailandese, le modifiche all’interno del CDA, il nuovo piano commerciale in Oriente e altro ancora. Una sinergia della doppia “B” che mira a rivoluzionare in senso moderno la fisionomia del club, con tanto di quotazione nelle borse asiatiche -da valutare anche in relazione alla crisi attuale- e nuova struttura del merchandising estero. Una strategia ambiziosa –ardita, appunto- ma potenzialmente vincente, perché trasformerebbe l’assetto del club in quello di una fonte di ricavi perpetua e virtuosa, con ovvie ricadute sull’aspetto sportivo.

Il Business Plan di Bee Taechaubol, intanto, ha convinto Berlusconi, che “spera” di chiudere l’affare già prima del derby , quando il thailandese potrebbe in effetti essere in tribuna a San Siro ma, stando alle ultime indiscrezioni, i tempi non saranno ancora maturi per il closing. Nel frattempo, il numero uno rossonero ha voluto chiarire alcune indiscrezioni delle ultime settimane: “Non ho capitali all’estero e l’operazione è tutta di Mister Bee ed è vera” così come, almeno per questa sessione di mercato, gli investimenti sono tutti delle tasche di Fininvest. In attesa del progetto “ardito” e sempre più vicino di un Milan ancora più internazionale.

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