Robert Lewandoswki ha scritto in 9 minuti una nuova pagina della storia del calcio. Forse un segno che la sua maglia sia proprio la numero 9, come il tempo impiegato per segnare 5 gol allo sfortunato Wolfsburg, che prima del suo ingresso in campo stava vincendo 1-0 contro il Bayern. Cinque reti in una stessa gara fa impressione solo a scriverlo o pensarlo: considerato poi il tempo per festeggiare, rimettere la palla al centro e far ripartire l’azione, scende anche il numero effettivo dei minuti che gli sono serviti per diventare una leggenda e si entra nella fantascienza o nel campo dei miracoli.
La sua impresa ha ovviamente scatenato una tempesta mediatica e sui social e un’altra leggenda, non solo rossonera, gli ha fatto i complimenti. Su Twitter l’ex capitano e bandiera del Milan Franco Baresi ha scritto: “#bundesliga @lewy_official mi ha ricordato Van Basten”. Un paragone che per chi indossa la maglia numero 9 è tutto o quasi. Baresi, ma anche molti altri, hanno visto nell’impresa del polacco quella di Van Basten nella quadripletta contro il Göteborg in Champions. Sotto gli occhi di uno stadio di San Siro pieno fin quasi al collasso, il 25 novembre 1992, Marco regala un’emozione dopo l’altra.
Segna prima di sinistro, mentre viene trascinato a terra da un avversario, su rigore, con una serpentina davanti al portiere e in rovesciata. Quella rovesciata del 3-0 che ha fatto esplodere i cuori rossoneri e i compagni in campo, tra cui anche il capitano Franco Baresi. Martedì è stato Lewandowski a fare lo stesso davanti al suo pubblico e la faccia incredula di Guardiola ha raccontato più di molte parole.