Due delle poche note liete dell’inizio di stagione rossonero sono state le prestazioni di Bacca e Luiz Adriano, anche a detta dello stesso ipercritico tecnico rossonero. “La differenza rispetto allo scorso anno è che adesso abbiamo due grandi attaccanti” ha spiegato Mihajlovic al termine di Milan-Empoli, dopo una monotonia di 90 minuti risolta solamente dai due nuovi arrivati. Se è vero che gli attaccanti servono anche a decidere le gare con giocate individuali, è evidente che servono rifornimenti adeguati che il centrocampo rossonero, orfano di qualità e visione di gioco, non sembra proprio garantire.
Ormai si è ripetuto fino alla nausea che le caratteristiche di De Jong non sono quelle di un costruttore di gioco, al pari dei vari Bonaventura, Bertolacci, Poli o Nocerino, incursori piuttosto che architetti. Montolivo potrebbe essere la chiave per offrire qualità e geometrie al reparto ma, dopo l’infortunio della scorsa estate, sostanzialmente non è stato più in grado di dare un contributo tangibile. Una prova si è avuta anche nell’amichevole di giovedì a casa del Mantova, quando Mihajlovic ha puntato il dito contro i giocatori finora meno impiegati nelle partite ufficiali. Con il mercato chiuso e una rosa incompleta, non resta che trovare soluzioni alternative, e gli indiziati numero uno per rifornire i due attaccanti non possono che essere gli esterni di difesa.
De Sciglio e Antonelli, tra l’altro infortunato per una lesione muscolare, hanno garantito solo sprazzi di quella spinta che potrebbe supportare l’intera manovra offensiva. Alle loro spalle, Abate è apparso ancora in ritardo di condizione, mentre il giovane Calabria –dopo le ottime prestazioni in amichevole- non è stato ancora gettato nella mischia delle gare che contano. È proprio dalle quattro carte a disposizione di Mihajllovic, però, che ci si può attendere una svolta nella manovra rossonera, per evitare che Bacca e Luiz Adriano rimangano sempre più soli alla ricerca del gol.