Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.
Diciamoci le cose come stanno: siamo delusi. Terribilmente delusi, dannatamente incazzati. Perché ancora una volta, dopo anni di bugie e prese in giro, ci avete illuso. Gasati, pompati, esaltati e alla fine siamo rimasti col cerino in mano. Che porta il nome dei vari Ancelotti, Kondogbia, Jackson Martinez, Ibra e alla fine anche Witsel, uno dei pochi centrocampisti europei che poteva veramente farti fare quel benedetto salto di qualità che cerchi in mezzo al campo ormai da anni. E non ce ne vogliano Bertolacci e Kucka, ma noi siamo abituati ad altro. E questa estate ci aspettavamo – e ci meritavamo – questo sacrosanto “altro”.
Partiamo dai numeri. Il Milan chiude la sessione estiva di mercato con 86 milioni spesi, al netto dei 16 incassati dalla cessione di El Shaarawy. Un passivo intorno ai 70 milioni per una squadra che, nella sostanza, non pare neanche rinforzata. Ma è possibile spendere un capitale così ingente e avere ancora una squadra così qualitativamente scarsa? Qualcuno dovrà rispondere a questa domanda. Sei partito con l’ambizione di fare un grande Milan, hai provato a riportare a casa il grande Ancelotti e il grande Ibra, hai cercato il grande centrocampista e alla fine rimani così, con l’amaro in bocca, al termine di uno dei mercati più dispendiosi degli ultimi dieci anni. Qualcosa non ha funzionato. Si era detto che la macchina Milan senza soldi non poteva girare, poi spuntano i santissimi denari e salta tutto. No, non può essere. Deve essere successo qualcosa. Perché non puoi cullare il sogno Ibra (con relativo ingaggio mostruoso a seguito) e poi non regalarti neanche il grande regista del centrocampo. Un mercato senza logica, una programmazione inesistente. Operazioni condotte con fretta e senza cognizione di causa, un mercato deludente.
Avremo tempo per soffermarci ad analizzare le prestazioni tecniche dei nuovi acquisti, ritenuti da molti iper-valutati o più semplicemente non altezza della maglia rossonera. Difficilmente sono stato vicino alle idee della Curva Sud, ma dopo un mercato del genere ora sposo la loro linea: solo il campo potrà salvare Galliani, nel bene (e saremo tutti pronti ad elogialo) e nel male (e vorremo la sua testa). Caro Adriano, il tuo futuro è nelle mani di Sinisa. Ti senti al sicuro?
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