Il tecnico della Fiorentina, Paulo Sousa, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di domani sera contro il Milan: “Non è stata una settimana facile, forse una delle peggiori da quando sono arrivato, certo la più difficile con tantissime cose aperte e la concentrazione che non è totale. Vorrei che fosse stata diversa, però sono contento di esserci, i ragazzi sono pronti per competere. Cominciare a vincere ci darebbe la convinzione di essere sulla strada giusta. Ho i miei principi, poi abbiamo un piano strategico a seconda dell’avversario che abbiamo davanti. Deciderò in base alle condizioni dei giocatori, ma comunque i principi di base nelle varie fasi di gioco sono più o meno sempre gli stessi. Nella nostra testa abbiamo una base, poi l’obiettivo è sempre quello di vincere. Modulo? Il modulo non è la cosa più importante, conta di più il rispetto dei principi di gioco, a prescindere dal modulo scelto“.
Sul collega Mihajlovic: “È un allenatore che ha sempre avuto le sue squadre organizzate e vogliose di vincere, il Milan sarà una squadra molto propositiva e credo che sarà una partita bellissima, con tante emozioni, con tutti i dettagli a nostro favore visto che in settimana non è andata così“.
La chiusura è sui singoli: “Joaquin è stata una delle difficoltà di cui ho parlato, è un ragazzo molto sensibile, mi aspetto che tutti capiscano e tutti facciano la loro parte per fargli capire quanto è importante non solo come giocatore ma anche come persona. Per me nessuno è titolare ma tutti sono importanti, a seconda del feeling prendo le mie decisioni in vista della partita che ci aspetta. Joaquin è una delle situazioni su cui stiamo lavorando tantissimo, perché lui capisca quanto è importante per noi. Non è stata l’unica difficoltà: anche il mercato non ancora chiuso non aiuta e sposta il focus dalla partita. Abbiamo ancora il problema di Mario Suarez, perché non sappiamo se potrà giocare o no, la Federazione non ci ha dato risposte. Tutti hanno le loro possibilità, vogliamo che tutti siano al massimo livello delle loro capacità, poi devono rispondere alle mie decisioni. Babacar, Bernardeschi e tutti gli altri devono essere pronti a dare il massimo per aiutare la squadra con le loro qualità, cercando di vincere“.