Uno tra gli acquisti più importanti, della sessione di mercato rossonera, è senz’altro Alessio Romagnoli. Quest’ultimo, malgrado la giovane età, è infatti chiamato a cambiare il volto della retroguardia del Milan, a mettere in scena prestazioni di alto livello, a comandare al meglio il reparto arretrato e a dimostrare da subito di valere i venticinque milioni spesi per il prelievo del suo cartellino.
Una missione difficile spetta quindi al difensore centrale scuola Roma che, nell’intervista concessa all’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha tuttavia dimostrato di avere personalità, carattere, voglia di dare il massimo in ogni circostanza e di crescere giorno dopo giorno. Eloquenti, in merito, sono le parole spese nei confronti di Mihajlovic, tecnico esigente e autoritario, con cui Alessio, fin dai tempi della Sampdoria, ha sempre avuto un buon rapporto. E’ infatti grazie al tecnico serbo se Romagnoli, dopo un biennio giallorosso caratterizzato da poche presenze, abbia potuto scendere in campo con regolarità e dimostrare di essere uno tra i difensori centrali più promettenti della Serie A. Ecco allora che, per lasciare la Capitale e accettare le proposte del club di Via Aldo Rossi, alla new entry rossonera è bastato un sms del suo mentore Sinisa. Proprio così. Ma non finisce qui.
Le dichiarazioni rilasciate alla rosea in edicola stamattina hanno sottolineato come Alessio abbia compreso che arrivare al Milan non sia un punto d’arrivo, ma un semplice punto di partenza, e che, per resistere a lungo su alti livelli, sia necessario migliorare con regolarità. Un bel biglietto da visita, insomma, quello messo in mostra dalla futura sicurezza della retroguardia rossonera. Il tutto in attesa del responso del terreno di gioco.