Uno dei nuovi acquisti del Milan, il difensore Alessio Romagnoli, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, parlando innanzitutto del tecnico Sinisa Mihajlovic: “L’ho ritrovato migliorato, sotto tanti punti di vista. Umanamente è sempre lo stesso: ti rispetta e ti dice le cose in faccia. Per quanto riguarda il campo, è cresciuto molto. Mi riferisco alla costruzione delle nostre giocate e allo studio degli avversari. Ci ha messo poco a convincermi a venire al Milan, è bastato un sms“.
L’ex Sampdoria è passato ad analizzare il trasferimento in rossonero: “Ho lasciato Roma per diversi motivi. E io e il club abbiamo preferito dividere le nostre strade. Devo migliorare nella personalità, nella costruzione. Anche nel fisico. Ma ho tempo, fino a 35-36 anni si deve migliorare… La valutazione di 25 milioni? Non mi pesa, è una responsabilità in più ma non ci faccio caso. La numero 13 l’ho chiesta subito perché Nesta era il mio idolo. Ho pensato a lui, non al fatto che avrei aggiunto altre responsabilità“.
Romagnoli racconta di come cambiò ruolo da ragazzo: “Da piccolo volevo fare il centrocampista. Avevo dentro questo gusto di giocare il pallone. Impazzivo per Zidane, per il suo modo unico di toccare la palla: guardavo sempre Zizou. Poi Tovalieri, nelle giovanili della Roma, mi spostò in difesa. C’erano solo centrocampisti e attaccanti, io ero tra i più alti e mi arretrò“.
La conclusione è sulla corsa scudetto: “Juve in pole position e Milan a inseguire insieme a Roma, Inter, Napoli, Lazio e Fiorentina“.
This post was last modified on 21 Agosto 2015 - 17:54