Montolivo dov’è? In panchina. Sembra abbia perso la via del campo: a sedere nelle amichevoli di prestigio, in Coppa Italia e pure all’esordio di campionato nella sua ex Firenze. E pensare che quando lasciò proprio la Viola le sue parole erano state: “Vado al Milan per vincere“.
A dire il vero diversi segnali sembravano quelli giusti, per esempio la fascia di capitano donatagli ormai da anni dalla società rispetto a compagni che avevamo più titoli ed anzianità, il posto fisso e la posizione che lui ritiene più adatta alle sue caratteristiche: quella da regista (invocato a gran voce dal popolo milanista sul mercato). E così quel Diavolo conquistò la qualificazione in Champions. Poi però il sentiero è diventato tortuoso, Monto tornò mezzala nel Milan dell’esonerato Allegri e nella rapidissima gestione Seedorf. Seguirono l’infortunio pre-mondiale, la prima operazione e il lungo stop: con Inzaghi dieci presenze, nove da titolare e media voto in linea con la triste stagione rossonera. Infine, a maggio scorso, la seconda operazione “per la rimozione dei mezzi di sintesi”. Tornato in gruppo all’inizio di luglio, il giocatore adesso sta bene e si sentirebbe pronto per giocare: stavolta sono le scelte di Mihajlovic, allenatore che a Firenze lo aveva protetto dalla tifoseria e pure dalla stessa società, a non premiarlo.
Per allenatore e dirigenza non è intoccabile, dunque è di fronte ad un bivio: risalire o andare via. Certe voci raccontano che Riccardo sia stato messo sul mercato e addirittura proposto alla Juventus, idea stoppata dal Milan e (a oggi) non accolta a Torino, e poi alla Roma (fredda). Per altre fonti, ufficiali, il Milan non intende privarsi di uno mai polemico e sempre disponibile: rimarrà serenamente rossonero. Magari un giorno tornerà anche azzurro, ma nel prossimo elenco di Conte molto probabilmente non ci sarà.