Che la sfida di Firenze fosse un duro banco di prova per la nuova compagine rossonera, non serviva un genio per capirlo. Il brillante pre-campionato della squadra Viola, per chi ha avuto la possibilità di seguirlo, è stato infatti condito da prestazioni ed un buon gioco ancor prima che dai roboanti ma inutili risultati d’agosto. Fluidità di manovra e brillantezza che la Fiorentina ha messo in campo anche domenica, contro un timido Milan ancora addormentato e con indosso il brutto abito delle recenti e deludenti stagioni. Il cambiamento messo in atto dalla società è stato importante e necessiterà di diverso tempo per poter mostrare la sua solidità, questo lo sappiamo tutti. Nessun processo ai singoli. La partita di domenica sera, ha però lanciato messaggi importanti che non dovranno rimanere inascoltati dalla società. Pena, l’ennesimo campionato in completo anonimato, nonostante le ingenti cifre investite. Bene o male, sarà solo il tempo a dirlo.
Passata inosservata dai media ma non dai tifosi Viola che l’hanno schernito per tutto il secondo tempo, l’esclusione di Montolivo è stato il segnale più chiaro che l’allenatore potesse mandare ai vertici di Aldo Rossi. “Schiero De Jong al posto di Montolivo, perché più in forma”, ha gridato in conferenza stampa Mihailovic. Tutti a credergli, salvo vedere un imbarazzante Nigel in totale balia del centrocampo Viola. “Figuriamoci se non fosse stato in forma”, borbottavano i milanisti che con me hanno guardato la partita al Milan Club Gallipoli che mi ha ospitato. Come se non bastasse e per non correre il rischio di non essere compresi, il mister ha così mandato un ulteriore messaggio, questa volta criptato da bordo campo. Preferendo Nocerino, Sinisa ha destituito il sognatore di Caravaggio, sfilandogli non solo la fascia ma l’intera maglia rossonera. Notizia di poche ore fa è il corteggiamento di Allegri. Novità per molti ma non per tutti, sottoscritto compreso. L’approccio è nato tempo addietro, maggio scorso per la precisione. Ed in un ristorante della Zona del Design. Via Savona, in un eccellente ristorante di pesce. Stop agli indizi. La sua partenza verrebbe metabolizzata dai tifosi con una semplicità disarmante. Ma il fatto che il giocatore ritenuto qualitativamente tra i migliori, venga relegato a zavorra del gruppo rossonero, fa capire quanto il nostro amato Milan, sia ancora in balìa degli eventi e in una fase di confusa ricostruzione.
Nonostante le palesi carenze a centrocampo, via Aldo Rossi sembra muoversi in tale zona del campo, con la velocità di un bradipo nei documentari di Discovery Channel. Con il rischio di vedere inespresse le capacità di fuoco delle punte costosamente acquistate per dare avvio alla rinascita rossonera, la dirigenza continua a latitare in tema di acquisti nella zona nevralgica del gioco, come sottolineato in conferenza stampa da Mihajlovic. Esporre infatti i nuovi giocatori a responsabilità superiori alle loro possibilità, mi riferisco a Bertolacci e Josè Mauri, aumenterebbe il rischio di un loro flop in maglia rossonera. Ma in caso di ennesima stagione fallimentare nonostante questa volta i soldi, e tanti, siano stati messi sul tavolo, chi pagherà?
Ai tifosi, in questo momento, poco importa. Stanchi dei diversi anni senza successi e competitività, ma ancor di più orfani di un progetto serio al quale credere, si chiedono cosa la dirigenza stia combinando e il perché ci si concentri ad innaffiare i fiori in giardino, quando la cucina ha preso fuoco. La metafora sposta inevitabilmente l’analisi sulla questione Balotelli. L’ennesimo colpo di coda che sembra sempre più assomigliare al confuso annaspare di chi sta annegando in mezzo al mare, privo di idee, ma sapendo di dover fare assolutamente qualcosa. Non condanno a prescindere l’acquisto di Balotelli, sia chiaro. Super Mario mi è sempre personalmente piaciuto e, al netto delle simpatie, i numeri in rossonero sono decisamente dalla sua parte. Ma che senso avrebbe inserirlo in un contesto come quello rossonero? Prestito secco con il rischio di renderlo al Liverpool messo a lucido e senza un profitto per le casse rossonere, a che pro? Forse utile al vero re del mercato, Mino Raiola. L’uomo che riuscirebbe a vendere ghiaccioli agli eschimesi, ha colpito ancora. Nonostante io non gradisca certi personaggi nel mondo del calcio, chapeau. Se questo mercato avrà una sua minima logica alla quale attenersi, lo vedremo Sabato prossimo a San Siro contro l’Empoli. Voci autorevoli, segnalano un paio di posti a sedere in tribuna impossibili da acquistare da parte di nessuno. Si parla di un biglietto posto su di essi contenente il messaggio minatorio “C…zo guardi?”. Mi chiedo chi possa essere. Intanto si continua ad innaffiare i fiori in giardino.
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Alessandro Jacobone
This post was last modified on 27 Agosto 2015 - 20:46