DIEGO LOPEZ 5.5 – Malgrado sullo zero a zero compia una parata fondamentale, ha gravi colpe in occasione della rete dell’uno a zero viola. Si riscatta in parte nella ripresa, con un altro intervento difficile e decisivo, ma la traiettoria di Alonso è lenta e parabile.
MATTIA DE SCIGLIO 5.5 – Parte bene, coprendo con diligenza, proiettandosi in avanti con regolarità e mettendo in mezzo traversoni, ma cala nella ripresa, risultando poco preciso in fase di spinta e nei momenti decisivi.
RODRIGO ELY 4 – Macchia un avvio nel complesso dignitoso, in cui dimostra forza fisica e grinta e rimane a galla nonostante non venga protetto dal centrocampo, con una doppia ammonizione a dir poco sconsiderata.
ALESSIO ROMAGNOLI 5 – Dopo un avvio passabile, in cui non anticipa mai i diretti avversari ma non è autore di sbavature, nella seconda frazione di gioco, procura con ingenuità il calcio di rigore che chiude in maniera definitiva la partita ed è poco lucido in fase di impostazione.
LUCA ANTONELLI 6 – Corre molto, alterna con dignità le due fasi, dimostra di trovarsi in un buono stato di forma, presidia a dovere la corsia di competenza e propone qualche cross sulla carta interessante. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma è comunque tra i meno peggio.
ANDREA BERTOLACCI 4.5 – Si muove poco e male, recupera pochi palloni, non fa filtro e non trova mai i tempi degli inserimenti. Non è aiutato di certo da un assetto tattico approssimativo, ma risulta un pesce fuor d’acqua.
Dal 69′, ANTONIO NOCERINO s.v. – Entra sul due a zero viola, prova a interdire e a proporsi in avanti, ma non ha tempo per incidere.
NIGEL DE JONG 5.5 – Fa il possibile per tamponare le falle della mediana, proteggere la retroguardia e fare ripartire le azioni, ma, con il trascorrere dei minuti, è costretto a soccombere. Male, come spesso accade, anche in fase di costruzione.
GIACOMO BONAVENTURA 5 – Schierato in una posizione non sua, cioè come interno di centrocampo, non riesce a esprimersi, non contrasta, viene meno nello scontro in mediana e, in fase offensiva, sbaglia un gol fattibile e non velocizza la manovra. Poco lucido e insicuro. Perché non riproporlo sulla trequarti?
KEISUKE HONDA 4.5 – Soffre la fisicità degli avversari, non trova il bandolo della matassa, sbaglia molti palloni e, con il trascorrere dei minuti, scompare dal terreno di gioco. Il tutto fino al momento della situazione.
Dal 37′, CRISTIAN ZAPATA 6 – Entra con personalità, assicura forza fisica, grinta, solidità, senso dell’anticipo, velocità e centimetri, respinge palloni pericolosi e non commette sbavature.
CARLOS BACCA 5.5 – Mai servito, si muove alla follia, cerca in tutti i modi di rendersi pericoloso, ruba palloni importanti, si impegna, prova a crearsi occasioni e impensierisce la retroguardia gigliata. Ciò nonostante, non ha ancora raggiunto un ottimale stato di forma e, sul lungo andare, cala a vista d’occhio.
Dal 77′, ALESSIO CERCI s.v. – Nel quarto d’ora a propria disposizione, non ha le occasioni per mettersi in mostra.
LUIZ ADRIANO 4.5 – Non riesce nel gioco di sponda, viene arginato con facilità dalla difesa della Fiorentina e, in determinate situazioni, non appare né lucido, né reattivo.
ALL. SINISA MIHAJLOVIC 4.5 – Proporre un rombo di centrocampo, con Honda sulla trequarti e Bertolacci e Bonaventura nella posizione di interni, è uno sbaglio imperdonabile. In questo modo, infatti, l’interdizione è a dir poco assente e i viola vincono la sfida senza troppi problemi. Inoltre, proporre Rodrigo Ely al posto di Zapata, alla prova dei fatti, si rivela una scelta sbagliata. Ha il merito di presentare un Milan volitivo e determinato, ma la fase tecnico-tattica è gravemente insufficiente.
This post was last modified on 24 Agosto 2015 - 11:48