Adil Rami lascia il Milan. E’ ufficiale il suo passaggio al Siviglia, come riportato dal sito della società andalusa e dallo stesso Rami su twitter. Lunedì effettuerà le visite mediche e se andranno per il meglio sarà a tutti gli effetti un giocatore a disposizione di Emery. 3,5 milioni entreranno nelle casse rossonere, non una gran cifra e non esattamente un affare se pensiamo che un anno fa veniva riscattato a 4 milioni dal Valencia col contributo decisivo del francese che mise 500mila euro di tasca propria.
Proprio un anno fa eravamo a leggere sui media d’informazione calcistica questa ‘stucchevole’ telenovela di calciomercato: Rami si, Rami no, con ogni giorno che sembrava quello decisivo. Alla fine il difensore è stato riscattato ma l’amore tra lui e il Milan non è mai sbocciato del tutto. Arrivato nell’autunno 2013, aveva esordito il 6 gennaio 2014 e i primi sei mesi rossoneri avevano fatto ben sperare, sia le poche presenze con Allegri sia con Seedorf che gli aveva concesso le chiavi del reparto. Da parte sua l’entusiasmo e la voglia di essere importante non è mai mancata, anche se tecnicamente non è sempre stato impeccabile.
Con Inzaghi il rapporto non è mai decollato, incomprensioni tattiche, qualche comportamento sopra le righe hanno portato a sbottare il classe ’85 a fine anno: “Se rimane Inzaghi vado via…”, aveva sentenziato. Super Pippo è stato esonerato ma per Rami non è arrivata la conferma. Un addio che non farà gridare allo scandalo i tifosi del Diavolo che però ora si aspettano un colpo per la retroguardia.
Si perché ora urge assolutamente un intervento deciso e importante in difesa. Oltre a Rami infatti Bonera non ha rinnovato e per il momento neanche Mexes. Anche numericamente serve un centrale per Mihajlovic, un giocatore pronto che prenda le redini della difesa ed erga un muro che a San Siro non si vede da troppe stagioni. Tanti i nomi che si stanno facendo, da Romagnoli a Laporte passando per i granata Glik e Maksimovic. Berlusconi sogna Hummels ma il prezzo folle di 40 milioni rende la trattativa quasi impossibile anche se il tedesco porterebbe classe, solidità e un entusiasmo contagioso tra i tifosi.